La decisione sull’aumento dell’età pensionabile – che nel 2019 dovrebbe arrivare a 67 anni – potrebbe slittare a dopo le elezioni. La tentazione cresce, nel governo: ma il ministro dell’Economia Padoan è contrario. Come per lo ius soli, potrebbe slittare la decisione di modificare l’età per ricevere 1 assegno roma E se le pensioni facessero la stessa fine dello ius soli? Nel governo cresce sempre di più la tentazione di rinviare a dopo le elezioni di primavera la decisione sull’aumento dell’età pensionabile, che nel 2019 dovrebbe salire di altri cinque mesi per arrivare a 67 anni tondi. Uno slittamento che farebbe il paio con quello già annunciato per la legge per rendere più facile l’acquisizione della cittadinanza italiana, sciopero della fame a staffetta permettendo. E che, in fondo, ne avrebbe la stessa ragione politica: schivare una decisione scomoda alla vigilia del voto per evitare ripercussioni nelle urne.
Melina a centrocampo, deciderà il nuovo governo. Sulle pensioni, però, non basta un annuncio in tv. L’adeguamento dell’età alla speranza di vita non è una scelta politica ma un atto previsto dalla legge. La revisione va fatta ogni tre anni sulla base dei dati Istat e il prossimo scalino è atteso per il 2019. In teoria c’è ancora tempo. Ma la decisione deve essere formalizzata entro fine novembre, cioè tra un meno di due mesi, con un decreto direttoriale, un atto del ministero del Lavoro che non passa in Parlamento. Rinviare è possibile.
Ma solo a patto di avere una legge che lo preveda, magari sotto forma di emendamento parlamentare alla prossima legge di Bilancio. Altrimenti – come ha fatto sapere in via informale la Ragioneria generale dello Stato – i dirigenti chiamati a firmare il decreto potrebbero addirittura rischiare l’accusa di danno erariale. L’unica strada è una norma ponte che consenta di rinviare la decisione alla prossima primavera, quando saremmo ancora in tempo per definire la nuova età valida dal 2019 in poi. La linea ufficiale del governo è, e sarà ancora, quella della fermezza. Ma, dietro le dichiarazioni pubbliche, più o meno tutti i partiti si sono detti d’accordo sullo slittamento.
Fonte: Corriere della Sera