Facebook vuole sbarcare in Cina, anche a costo di contribuire alla censura che Pechino esercita sugli internauti. Così – secondo quanto rivela oggi il New York Times – ha sviluppato in gran silenzio un software per la cancellazione di post dai newsfeed degli utenti in specifiche aree geografiche. Il NYT ha ricevuto l’informazione da tre fonti, dipendenti attuali ed ex dipednenti del social network guidato da Mark Zuckerberg, il quale ha corteggiato parecchio Pechino e lo stesso presidente Xi Jinping. Il software sarebbe stato studiato sotto gli auspici del fondatore del gruppo. Facebook applica già restrizioni in alcuni Paesi come Pakistan, Russia e Turchia. Il software non dovrebbe essere automatico nella cancellazione di post, ma dovrebbe fornire a una terza parte – molto probabilmente una società partner in Cina – di monitorare le storie e i trend-topic per intervenire anche eliminando i post. Le fonti, comunque, hanno specificato che il software è uno degli strumenti che Facebook ha pensato per poter entrare in Cina e finora non è stato utilizzato. Non ci sono, inoltre, prove chie sia stato offerto alle autorità cinesi per permettere l’accesso sul mercato della compognia. Tuttavia la sua stessa esistenza, secondo il NYT, mette in discussione la “mission” dichiarata di Facebook, che è quella di “rendere il mondo più aperto e connesso”, pur di entrare in un mercato enorme come quello cinese. Una portavoce di Faxcebook, in un comunicato, ha commentato: “Abbiamo da lungo tempo detto di essere interessati alla Cina e stiamo impegnandoci per studiare e capire di più sul paese”. Ha aggiunto che non sono state ancora assunte decisioni sul suo approccio al paese