B.S. Aliberti Borromeo
Tinte forti, sconvolgente,reale, inquietante questo è il primo romanzo di Francesco Paolo Oreste dal titolo “Il cortile delle statue silenti” edito da Pensa Multimedia che il prossimo aprile andrà ad arricchire le librerie italiane. Si tratta di un’esperienza di vita dai chiari risvolti psicologici dove protagonisti e ambiente si fondono in maniera tale da trasportare il lettore fino all’ultima pagina in un sol fiato.
Esperienza nuova per lo scrittore il quale sostiene che” Non si tratta ne di un giallo tanto meno di un poliziesco, ma solo abbracci letali che si scambiano Dolore e Passione, silenzi vigliacchi e rabbiosi i cui si inabissano verità e bugie e dai quali talvolta riemergono”.
La storia narra dell’ispettore Giulietti, che preso dalle mille indagini deve risolvere un caso di omicidio legato alla pedofilia: cosa non semplice quando sulla sua strada incontra Rebecca, elegante , affascinante, raffinata ma soprattutto colta. Vittima anch’essa dell’abominevole reato, supera con la cultura sia la violenza subita che il disagio psicologico, poi Giulietti….
Romanzo in cui le vittime si trasformano in carnefici, dove la silente denuncia contro una interminabile burocrazia impedisce di lavorare, dove il bene e il male si contrappongono lasciando ampio respiro al lettore nella narrazione.
L’autore qui dimostra la conoscenza di un mondo concreto e storico, di una società, dimostrando attenzione verso le angosce, i moti oscuri dell’animo, i segreti inconfessabili e descrivibili solo attraverso immagini, allusioni mitiche, oggettivabili in un luogo come Napoli ancora ancestralmente legato a gesti assoluti come quello di giocare i numeri al lotto o le semplici battute del parlato.
L’opera di Oreste può essere considerata un grande specchio della realtà, in cui l’oggetto estetico è meno importante della presenza e dell’azione dell’artista: egli si prende cura dello stile, della purezza della parola, proprio per testimoniare quella verità che ha qualcosa di drammatico e paradossale, rinunciando ad ogni mediazione stilistica, il romanzo può essere considerato un’icona della forza alla parola letteraria.