«L’Italia non è ancora fuori dalla crisi. Un Paese che ha perso quasi dieci punti di Pil e ne ha recuperati poco più di uno è un Paese ancora in emergenza. Per questo serve una terapia shock», dice il presidente della Confindustria, Vincenzo Boccia, subito dopo aver incontrato il premier Paolo Gentiloni e il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, insieme a tutte le parti sociali europee. Una terapia – spiega – per riportare l’economia lungo un sentiero di crescita superiore all’1%, per favorire l’inclusione e ridurre le disuguaglianze, per rendere competitive quelle migliaia di imprese che altrimenti rischiano di uscire dal mercato. Boccia esprime le preoccupazione degli imprenditori per il ritorno del proporzionale e dunque l’affacciarsi di una nuova possibile «stagione di consociativismo». Attacca il governo sui voucher e gli appalti («errore di metodo e di merito»), pone l’ altolà a un intervento pubblico per l’Alitalia («l’Alitalia faccia come fanno tutte le aziende private perché non può essere accontentato chi grida di più» ). Poi rilancia il “patto della fabbrica” con i sindacati.