Quasi 500 milioni di euro ogni dodici mesi. Pur essendo una delle regioni in Italia che spende meno in assoluto in questo ambito, ogni anno quasi mezzo miliardo di euro vengono spesi dagli abitanti della Basilicata per scommesse e gioco d’azzardo.
Una cifra tutt’altro che trascurabile dunque ma il vero problema è legato a chi trasforma quello che gli anglossasoni definiscono il gambling in una vera e propria ossessione, una reale malattia definita in più modi: GAP (gioco d’azzardo patologico), ludopatia o azzardopatia.
Ancora più preoccupante quando questi fenomeni si manifestano nelle persone più giovani. In realtà gioco d’azzardo e scommesse sono categoricamente vietate per legge ai minori di 18 anni ma purtroppo è sotto gli occhi di tutti che molti minorenni riescono comunque a giocare in un modo o nell’altro.
Così anche i giovani lucani risultano avere consuetudini simili a quelli del resto d’Italia in tale contesto. I giochi preferiti rimangono i Gratta & Vinci, apprezzati anche da un numero non indifferente di ragazze. Seguono in questa graduatoria le scommesse sportive, il Bingo, il Totocalcio, il Lotto, le New slot machine o Vlt (Video lottery terminal) che dir si voglia ed i casinò on line.
Anche online ovviamente vige il categorico divieto di gioco per i minorenni con procedure severe da parte degli operatori per riconoscere che gli iscritti abbiano raggiunto la maggiore età. Sicuramente da questo punto di vista sono soprattutto i genitori che dovrebbero prendere degli accorgimenti. Se loro stessi sono giocatori o comunque hanno voluto provare il gioco online ad esempio utilizzando il codice promoter starcasino dovrebbero poi limitare l’accesso del proprio device (che sia un PC fisso, un notebook, una smart TV, un tablet o uno smartphone) ai loro figli che non hanno raggiunto la maggiore età.
Dalla semplice predisposizione di una password di accesso al dispositivo, a software capaci di limitare l’accesso a Internet per determinati tipi di portali, bisogna prestare per i nostri figli la dovuta attenzione al mare magnum della rete dove a tanti informazioni utili, si affiancano vari pericoli e non ci riferiamo soltanto al gioco d’azzardo e alle scommesse ovviamente.
Per porre dei limiti al gioco d’azzardo patologico, anche da un punto di vista istituzionale la Basilicata si sta muovendo. La vicepresidente della Regione, Flavia Franconi, nel coso di un incontro tenutosi qualche settimana fa con il ministro per gli affari regionali, Enrico Costa ed il sottosegretario al Ministero dell’Economia e Finanze, Pier Paolo Baretta, ha proposto delle modifiche all’accordo in via di sottoscrizione fra Governo Nazionale, Regioni e Comuni per la cura e la prevenzione del GAP.
La Franconi ha proposto che lo 0,5% del gettito erariale annuale sia destinato a ricerche indirizzate a trovare nuovi approcci terapeutici efficaci al fine di aiutare i giocatori patologici. L’assessore alle Politiche della Persona per la nostra regione, ha pure proposto maggiore attenzione ai requisiti per concedere l’apertura di punti gioco di categoria A prendendo in esame vari aspetti come la viabilità, l’inquinamento acustico e luminoso, il potenziale disturbo della quiete pubblica, oltre alle distanze da luoghi sensibili come Sert, centri di cura per le dipendenze patologiche tra cui il gioco d’azzardo.