È morto a Milano Cino Tortorella, conduttore amatissimo dello Zecchino d’Oro che per anni aveva prestato il volto al Mago Zurlì. A giugno avrebbe compiuto 90 anni, di cui quasi cinquanta dedicati al Festival Internazionale della Canzone del Bambino, programma diventato poi patrimonio culturale delle generazioni cresciute dagli anni ’60 in poi.
Il più toccante dei ricordi arriva proprio dall’Antoniano, con cui Tortorella aveva interrotto i rapporti otto anni fa, facendo causa all’allora direttore Alessandro Caspoli per aver “dilapidato un immenso patrimonio”. “Nell’Italia in bianco e nero di inizio anni Sessanta – scrive l’Antoniano – un giovane Mago Zurlì in calzamaglia e mantello bussò alle porte di un convento di Bologna, dove tanti ogni giorno bussavano per avere una scodella di minestra calda. Il mago si chiamava Cino Tortorella, pioniere di una tv dei ragazzi per la quale scriveva insieme a Umberto Eco e Guglielmo Zucconi, e portava all’Antoniano lo Zecchino d’Oro. I frati lo ascoltarono dapprima perplessi, poi curiosi. Era il primo tassello di una storia che negli anni fu felice alchimia di canzoni canticchiate dall’Italia intera e dialoghi quasi surreali tra Mago Zurlì e creature sdentate, del dialogo empatico di Mariele Ventre con il suo Piccolo Coro e le intuizioni di un conduttore e autore televisivo che tenne a battesimo anche le iniziative di solidarietà che lo Zecchino d’Oro avrebbe portato nei cinque continenti.Cino Tortorella ci ha lasciati oggi. Ci eravamo sentiti pochi giorni fa. Ci eravamo scambiati qualche idea al telefono.”Ne ho tantissime, vediamoci”, ci aveva risposto. Un saluto che era un appuntamento, un arrivederci. Siamo in treno verso Milano, a metà strada, quando la notizia ci sorprende. Ma no, non vogliamo considerarla un addio. Grazie, Cino”.