Cambiare paese di residenza per un periodo medio-lungo non è sempre semplice, soprattutto se scegliete una nazione con regole di ingresso particolarmente restrittive, magari in un continente diverso dal vostro. Una di queste è sicuramente il Giappone, che ha un limite perentorio per i viaggi turistici di 90 giorni di permanenza. Se però volete rimanere più a lungo, magari per guardarvi intorno e pensare a una scelta di vita definitiva, il modo c’è: cercare un corso universitario o un ente in cui si può fare un tirocinio e ottenere un visto studentesco.
Come ottenere il visto studentesco
Per ottenere un visto da studente o tirocinante, prima di tutto, dovete prendere contatto con un ente ospitante, che rilascerà il cosiddetto Certificate of Eligibility: il certificato di idoneità che attesta che la vostra permanenza in Giappone è effettivamente legata alla frequenza di un corso o di un tirocinio. Questo certificato va presentato in un consolato italiano, che vi chiederà anche il passaporto, una fototessera e vi metterà a disposizione il modulo di richiesta del visto (scaricabile anche on line) da compilare in ogni sua parte.
Dovrete pagare una tassa di poco più di 24 euro (circa 3000 yen). Il consolato sarà a vostra disposizione per ogni informazione, ma esiste anche una pagina apposita dedicata nel sito del Ministero degli Esteri.
Fatto ciò, il passo successivo sarà trovare un alloggio e trasferirsi. Per questo si potrebbe avere bisogno di servizi che si occupano di traslochi internazionali, come nel caso di Bliss Moving, così da ricevere assistenza e aiuto per ogni pratica burocratica legata al trasferimento. Bisogna infatti considerare che, con il visto studentesco, si può richiedere una deroga che vi permetta anche di trovare un lavoro in Giappone.
Visto studentesco e lavoro
In Giappone le regole sono molto precise e i controlli intransigenti. Però il sistema pubblico funziona molto bene e offre varie possibilità. Con il visto studentesco potete fare praticamente qualsiasi tipo di lavoro, con però una limitazione importante: deve essere part-time visto che si suppone che siate in Giappone principalmente per studiare o per fare un tirocinio. Attenzione: la pratica deve essere approvata dall’ufficio immigrazione. La regola dice che si può lavorare un massimo di 28 ore a settimana. È prevista un’eccezione per i periodi in cui l’università o l’ente che frequentate è chiuso, oppure voi siete in vacanza, in questo caso potete lavorare fino a 8 ore al giorno.
Per trovare un lavoro part-time si può chiedere aiuto direttamente all’università o all’ente che vi ospita, molte sono organizzate per aiutare i propri studenti. Una raccomandazione: il Giappone è un paese molto ospitale e organizzato, ma anche molto ligio alle regole. Se fate le cose per bene avrete tutto l’appoggio necessario, ma non è consigliabile cercare nessuna scorciatoia.