Riceviamo e volentieri pubblichiamo
“Salve, sono qui a chiedervi aiuto,
un Imprenditore tessile di Palermo a capo di più di 30 aziende nel settore commercio tessile in Sicilia e Calabria ha sistematicamente effettuato un estorsione sulla busta paga in taluni casi addirittura per metà dello stipendio. Dopo la mia denuncia oltre 40 persone si sono costituite parte civile. Oltre l’imprenditore ho denunciato anche la figlia il genero il consulente del lavoro il P.M. addirittura ha inserito una altro figlio dell’imprenditore che a vario titolo imponevano il “pizzo” ai dipendenti.
La cosa incredibile e che alcuni di loro sono già stati condannati per il medesimo reato di estorsione su busta paga nel negozio Benetton di Sciacca. Inoltre ancora un altro dei denunciati è stato coinvolto con le aziende Cotton 2 e Philadelphia in una truffa alla regione Calabria con EX dipendenti GEPI per la creazione di un Polo tessile a Reggio Calabria, subito dopo aver ricevuto i soldi ha licenziato tutti i dipendenti.
Vi era stata pure un interrogazione parlamentare in senato in merito (vedi allegato). Imprenditori senza scrupoli che sfuggono grazie all’aiuto di consulenti compiacenti come aggirare le leggi. Purtroppo questo è un fenomeno che riguarda tutta Italia a maggior ragione adesso che con la scusa della “crisi” imprenditori furbi ne approfittano, in barba alle leggi sulla trasparenza e tracciamento dei pagamenti tra imprenditore e impiegato.
I negozi coinvolti sono più di 30 sparsi in tutta la Sicilia, si tratta di marchi importanti come Benetton, Oviesse, Geox, Sasch. L’aiuto che vi chiedo è quello di dare una voce alla mia denuncia per aiutare tutti coloro che sono nelle stesse condizioni a denunciare. Come si evince nell’articolo di Repubblica del 09/01/2015 questi signori, se non intervenite, avranno nel silenzio più assoluto ‘zittito’ con l’ennesimo rito abbreviato o addirittura patteggiamento i poveri lavoratori.
Penso che questo sia un argomento di attualità dovuto al jobs act contiamo quindi sulla Vostra sensibilità contro ogni sopruso e discriminazione della società odierna”.
(Lettera firmata)