Nel giorno in cui il Movimento Cinque Stelle torna alle radici della battaglia anticasta e scende in piazza, a Roma, contro i vitalizi dei parlamentari, il governatore della Campania Vincenzo De Luca commenta da Napoli: “Che idiozia”. L’ipotesi remota di un’alleanza con i grillini in vista delle prossime regionali, non frena il presidente, che alla giornata di formazione per dipendenti pubblici in tema di Pubblica amministrazione e anticorruzione, che si è svolta oggi al Circolo politecnico e che ha visto anche la partecipazione del ministro dell’Università Gaetano Manfredi, torna a parlare “dell’onda giustizialista” che ha investito il Paese e ad attaccare anche il vecchio mantra dei grillini dell’uno vale uno. “Un’onda di sottocultura grazie alla quale abbiamo avuto i somari al governo”.

La priorità per De Luca è sciogliere “ il groviglio amministrativo-burocratico-giudiziario che paralizza l’Italia” e ripartire dal “tentativo coraggioso di Bassanini di riformare la PA, che ha provato a disegnare un’amministrazione orientata al risultato”.

Sulla graticola, anche la Legge Severino (“non toccando i parlmentari finisce con il tutelare proprio la cosiddetta casta”) e la figura di reato “assolutamente demenziale introdotta in Italia sull’onda della più volgare demagogia” che l’abuso in atti d’ufficio. “Ma come si fa a non distinguere il piano penale dal piano amministrativo? – si chiede il presidente della Regione – Un’amministrazione pubblica, l’errore amministrativo ce l’ha dietro l’angolo, ma un conto è l’errore amministrativo e un conto sono i processi corruttivi. Finché non chiariscono questi due piani, avremo tutti i dirigenti della pubblica amministrazione che non firmeranno più una carta. Quindi, l’Italia rimane paralizzata”. Il rischio sempre più concreto, per il governatore, è che “faremo presto fatica a trovare una classe dirigente. Sarà sempre più difficile trovare un professionista, un imprenditore pronto a farsi massacrare per guidare un’amministrazione”.

Preoccupazioni condivise dal ministro Manfredi, per il quale l’inefficienza della burocrazia al Sud contribuisce ad allargare la forbici con le regioni del Nord. E sul Piano per il Sud da poco varato da Palazzo Chigi, aggiunge: “E’ una sfida possibile, importante perché noi dobbiamo rilanciare il Mezzogiorno che è una priorità del governo”.