«Parole sconsiderate». Un’intervista del commissario europeo al Bilancio, Guenther Oettinger, fa infuriare la politica italiana e scuote la bolla europea, in trasferta a Strasburgo per la plenaria dell’Europarlamento. La frase bomba, che poi si rivelerà scorretta, è in un tweet di un giornalista di Dwnews che prova a sintetizzare il pensiero di Oettinger da lui intervistato: «I mercati — afferma il commissario tedesco — insegneranno agli italiani a votare nel modo giusto». Prima dei nuovi tweet di scuse del giornalista che riportano le frasi integrali del commissario Ue, deve intervenire il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, a gettare acqua sul fuoco. Bollando come sconsiderata la dichiarazione del politico della Cdu di Angela Merkel, e poi (anche su pressione di Federica Mogherini) esprimendo la convinzione che «l’Italia merita rispetto, le sue sorti non possono dipendere da ingiunzioni dei mercati». Concetto ribadito dai presidenti di Consiglio e Parlamento, Tusk e Tajani. Una batteria contraerea tale da far capire l’imbarazzo per quello che viene giudicato un clamoroso autogol capace solo di aiutare gli euroscettici di Lega e M5S. Dal 4 marzo Commissione e i maggiori governi europei hanno fatto i salti mortali per non commentare il pericoloso avvitamento della politica italiana, proprio per non essere accusati di interferenze e non offrire assist a Salvini e Di Maio. A Bruxelles nessuno è stupito che a deragliare sia stato proprio Oettinger, del quale negli annali comunitari esiste una vasta letteratura di gaffes che a più riprese hanno imbarazzato Juncker