Una delegazione di Rsu e lavoratori ha incontrato il sottosegretario Davide Faraone presso il circolo del Pd del quartiere San Lorenzo.
Il sottosegretario ha voluto condividere con i colleghi presenti il successo della mediazione governativa della “pressione” fatta sul committente Wind, affinché, questo committente, oltre agli interessi economici, valutasse quelle che sarebbero state le conseguenze sociali ed occupazionali di una scelta sbagliata perché improntata solo sul massimo ribasso. Congiuntamente al Ministro Del Rio, ha riferito di aver sollecitato il governo perché trovi applicazione l’art 24 bis della legge di stabilità del 2012.
Ha quindi dato la parola ai noi lavoratori perché si specificassero le ulteriori iniziative da intraprendersi a sostegno della nostra vertenza.
I punti da noi ribaditi nei nostri interventi possono essere così riassunti:
– ottenere maggiore celerità nell’emanazione dei decreti di attuazione per l’applicazione delle sanzioni nei confronti delle committenze che violano l’art.24 bis;
– dare finalmente applicazione in Italia alla direttiva comunitaria 23/2001 sui cambi appalto nei call center;
– risollecitare il Ministro dello Sviluppo economico affinché si riaprano i tavoli ministeriali di settore;
– provare a legiferare contro le gare al massimo ribasso, prevedendo dei controlli sulla sostenibilità economica dell’appalto e verificando che non si scenda al di sotto del costo orario stabilito nella contrattazione collettiva.
Alla nostra osservazione circa gli effetti deleteri che gli sgravi fiscali per le nuove assunzioni, quelli del Job’s Act appunto, possono avere sul l’occupazione esistente nei call center, il sottosegretario ha dichiarato che il Governo non permetterà operazioni di sciacallaggio sociale e che non verrà consentito a nessuna azienda, con migliaia di dipendenti, di chiudere da una parte per riassumere gli stessi dipendenti licenziati secondo le nuove norme e fare quindi dumping salariale interno.
A margine dell’incontro il sottosegretario Faraone, ci ha chiesto di riportare per punti ed in maniera sintetica, quanto sopra riportato, assumendo l’impegno di continuare a collaborare con noi perché questo settore di 80000 lavoratori non debba subire gli effetti distorsivi del mercato.
Vi terremo aggiornati sui prossimi contatti.
Nessuno si fida ciecamente delle parole dei politici ed attendiamo con ansia interventi reali a nostro sostegno: riteniamo però che ogni occasione di confronto con i rappresentati del nostro governo, che vada in quella direzione, debba essere sfruttata.