DI LAURA BERCIOUX
Veronica Panariello potrebbe essere scagionata da un nuovo testimone. Per la madre di Loris, accusata di omicidio del figlio Loris, Antonella Stival, si propone una scena diversa. Spunta un nuovo video. La testimone è la zia di suo marito, che ha chiesto di farsi interrogare dagli investigatori ai quali ha messo in discussione diversi dettagli del video di sorveglianza recuperato dal negozio che si trova di fronte la casa di Loris. La Panariello ha una personalità fragile, come descrive la perizia, e l’accusa di omicidio si fa sempre più vera. Il marito intanto, ha chiesto la separazione dalla moglie. Secondo una prima analisi grafica richiesta dalla difesa, la sagoma del bambino che si vede rientrare in casa non corrisponde con quella Loris, a detta della prozia. E poi c’è l’auto, molto più simile a una Fiat Punto che alla Polo della Panariello.
L’accusa ha sempre sostenuto la tesi che la madre avesse ucciso in casa il bambino ma dopo la perizia della difesa della Panariello, è emerso che Loris ha perso sangue dal naso e questo indica che il bambino è stato trasportato ancora vivo al mulino, luogo in cui è stato trovato il corpo. La madre di Loris è in carcere a Catania in isolamento da 5 mesi, sempre più magra, ribadisce la sua innocenza ma la sua posizione è difficile “Sono innocente, non ho ucciso mio figlio. Cercate il vero assassino. Mi mancano i miei figli, Loris e il piccolo che è solo a casa”. Al marito rivolge un appello disperato “Sono innocente, non mi addandonare, non ho ucciso nostro figlio” e il marito, a Quarto Grado “Chi ha ucciso mio figlio deve pagare, mia moglie dice di aver portato Loris a scuola ma ci sono troppe prove contro di lei”. Anche la famiglia di origine di veronica sembra “scaricarla” e la sorella dice “evidentemente non ci sta con la testa”.
Mentre in carcere, le altre detenute la insultano chiamandola assassina e dicono di non volerla lì, l’avvocato della Panariello, Villardita, lancia un appello “Noi facciamo indagini ma se c’è qualcuno che sa, che parli. Io sono a disposizione”. Ripercorriamo la tragica vicenda dell’omicidio del piccolo Loris, che a scuola quel mattino del 29 novembre non ci è mai andato. Viene ritrovato nel canalone del Vecchio Mulino da un cacciatore: Loris è stato ucciso, secondo l’autopsia, tra le 9 e le 10.30, con una fascetta da elettricista che gli ha provocato “segni ecchimotici” al collo e sui polsi. La ferita sotto l’orecchio mostra invece, scrive il medico legale, lesioni “ad andamento binario” che sono compatibili con le forbici sequestrate proprio a casa Stival, nella cameretta dei bambini. Dalle risposte delle analisi, emerge che, analizzando il bagagliaio della polo di Veronica, se venissero trovate all’interno tracce ematiche o reperti riconducibili al piccolo Loris, sarebbe difficile per Veronica spiegare il perché.
L’ipotesi degli inquirenti è che il bambino, dopo esser stato ucciso, sia stato caricato nel portabagagli, questo spiegherebbe il perché dell’auto messa in garage dalla Panarello che parcheggiava l’auto sempre in strada, tranne quel mattino. Poi il mistero delle chiavi di casa: dalle indagini sembra emergere che il bimbo non aveva le chiavi di casa e per rientrare nell’abitazione di famiglia la mattina che fu ucciso, Loris avrebbe avuto le chiavi dalla madre Veronica. Poi il giallo del telefonino. Veronica Panariello aveva nascosto un cellulare in cui c’erano le foto del figlio Loris. Secondo la sorella di veronica, la madre di Loris lo avrebbe messo da parte in attesa di consegnarlo a chi poteva salvare le foto su un cd. Gli investigatori, sono convinti che dall’analisi di questo telefonino si possa ricostruire con altri elementi utili, cosa accadde quel giorno.
La sorella di Veronica, dichiara alla stampa, di essere più che convinta che il delitto, Veronica, non lo abbia commesso da sola “Continuo a essere convinta che sia stata mia sorella a uccidere Loris, ma non da sola, perché una madre non può fare tutto quello che è stato fatto al bimbo da sola, conosceva benissimo la zona del Mulino perché andava spesso lì a prendere l’acqua con mia madre e lì vicino ha tentato anche il suicidio. Poi il nuovo video dove si vede Intanto in un nuovo video si vede l’auto della mamma entrare nel garage di casa la mattina in cui il bimbo è scomparso. E il marito assicura che la moglie prima d’allora parcheggiava sempre in strada. Sono molte le testimonianze, come la professoressa di Veronica che racconta di lei, quando era piccola “Era una bambina molto difficile e problematica. Era vivace, ma talvolta aggressiva. Poi le parole del nonno di Loris, Andrea Stival, che dichiara all’AGI “Sto soffrendo, come padre e come nonno. I princìpi della nostra famiglia sono saldi, non abbiamo niente a che fare con tutto quello che sta emergendo e con le bugie, se tali saranno, di Veronica Panariello”.
Andrea Stival manifesta i suoi dubbi sulla mamma accusata di aver ucciso il bambino: “Ho incontrato pochissime volte la famiglia di Veronica, in dieci anni forse solo due volte, e la loro vita familiare è lontana anni luce dalla mia, dalla nostra”.In riferimento a notizie di stampa su sue telefonate con familiari del cacciatore che ha ritrovato il corpo di Loris, Andrea Stival afferma: “Non ho mai minacciato nessuno. Non è mia abitudine minacciare la gente e se da quella telefonata è emerso ciò, mi spiace. Molto. Io sono una persona umile e, passato questo clamore mediatico che sta nostro malgrado avvolgendo la mia famiglia, speriamo di poter continuare a vivere una esistenza che senza Loris non sarà più la stessa. Loris era il ritratto di suo padre, un bimbo tanto bello quanto dolce. Lo vogliamo riabbracciare, seppur per l’ultima volta. Chi ha sbagliato, chiunque sia, deve pagare. Non si può uccidere un bambino, in quel modo. A maggior ragione se è una persona che avrebbe dovuto difenderlo e non dire bugie sul suo conto. Amo mio figlio ed i miei nipoti. Vorrei fosse un brutto incubo ma temo che tutto ciò sia una realtà tanto brutta da superare qualsiasi finzione”.