Tutto è partito da un esposto anonimo, inviato da un ragazzo con problemi di droga che ha denunciato un pusher e consentito di smascherare una vasta rete di spaccio. Una rete di cui facevano parte spacciatori che non esitavano a vendere droghe, anche pesanti, a minorenni. Tra loro parlavano in codice. «Ordina una cena per due o per tre, di carne o di pesce», dicevano a seconda della sostanza richiesta. Da qui il nome dell’operazione, «Drug Dinners», condotta dai carabinieri del nucleo investigativo di Campobasso. Che ieri hanno eseguito un blitz a Campobasso e Bojano, con indagini, arresti e perquisizioni anche in Abruzzo, Campania, Puglia e Marche.
Otto le misure cautelari eseguite, 3 arresti in carcere, 3 ai domiciliari col braccialetto e 2 obblighi di dimora, a carico di 3 giovani di Campobasso 3 di Bojano e 2 di San Salvo, più 19 denunciati. Venti le perquisizioni effettuate da 80 militari, con l’utilizzo di 25 automezzi, un cane antidroga arrivato da Chieti e un elicottero decollato da Bari. Più di un chilo la droga sequestrata negli ultimi mesi. I tre arresti a Campobasso sono a carico di persone già detenute, una nel carcere del capoluogo e due in comunità nelle Marche. «E’ emerso uno spaccato sociale – hanno spiegato i carabinieri – e il coinvolgimento di persone normalissime, studenti e operai, attratte dalle prospettiva di facili guadagni».
Le misure cautelari sono state chieste dal sostituto Fabio Papa e disposte dal Gip Teresina Pepe. A gennaio erano già stati arrestati 2 pusher di San Salvo. Ma la notizia non è stata diffusa per non bruciare l’operazione.