Romano di m?, te ne devi andare di qua, non devi lavorare qua”. Cosi’ gli aggressori si sono rivolti ieri notte a un giovane romano, dipendente di un noto albergo napoletano, prima di accoltellarlo al gluteo. Sulla vicenda indaga anche la Digos perche’ c’e’ il sospetto che l’episodio possa essere legato agli ambienti calcistici ultra, alla morte del tifoso del Napoli, Ciro Esposito, ventinovenne di Scampia, ferito in maniera grave, da un ultra della Roma, prima dell’incontro della finale di Coppa Italia, il 3 maggio scorso, e deceduto dopo 53 giorni di agonia. Infatti, Federico S., di 27 anni, della zona del Testaccio, e’ un tifoso della Roma, non organico pero’ agli ultra capitolini, ed e’ stato colpito, tempo fa, da un Daspo, in seguito a tafferugli; inoltre, e’ un frequentatore della Curva Sud dello Stadio Olimpico. Gli investigatori, comunque, puntano la loro attenzione anche su altre ipotesi. Tra cui, quella di un movente legato al suo lavoro, di cuoco, nell’Hotel Romeo in via Vespucci. Questi alcuni degli elementi, comunque, su cui starebbero lavorando gli agenti della Digos. I
nnanzitutto, sulla frase, riferita alla polizia dal ferito. In essa non c’e’ alcun riferimento fatto dall’aggressore alla tragedia che ha stroncato la vita dell’ultra del Napoli, Ciro Esposito. Poi, la circostanza che abbia agito da solo ed ancora che i gruppi ultra, attraverso facebook, hanno fatto sapere di non condividere assolutamente quanto e’ accaduto: in pratica, dissociandosi dal gesto, “condannando” anche il fatto che l’assalitore abbia agito alle spalle. Questa la ricostruzione dell’aggressione, fatta dalla polizia, avvenuta in vico Melofioccolo, dietro piazza Bovio, a pochi metri ed a poche ore di distanza dall’agguato in cui e’ rimasto ferito, mortalmente, il pregiudicato Giuseppe Franzese. E’ passata da qualche minuto la mezzanotte, il cuoco romano ha da poco terminato il turno di lavoro e sta per rientrare a casa. Nelle vicinanze dell’androne del palazzo, si materializza la figura di una persona che gli vibra una coltellata al gluteo destro. Poi, la fuga dell’assalitore, mentre il ferito, soccorso dal 118, viene accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale dei Pellegrini, dove viene medicato e giudicato guaribile in 10 giorni.