Forsan et haec olim meminisse iuvabit
Comunque finirà, saremo nei guai. Perché l’autonomia differenziata, è noto, la vogliono gli emiliani non meno che i lombardo-veneti. E a concedere il via libera ai patti del regionalismo a geometria variabile fu il governo Gentiloni. Togli Lega e metti Pd, non è affatto detto che si faccia marcia indietro o si svolti nel verso della equità e della perequazione facendo leva sui livelli essenziali di prestazione invece che sul cosiddetto residuo fiscale. Comunque vada, insomma, siamo rovinati. Perciò il Mezzogiorno è bene che abbia ben presente lo stato dell’arte. Tutto lascia prevedere che l’offensiva autonomista (secessione strisciante?) ripartirà dal punto in cui siamo.
E non va dimenticato che sul tavolo è caduta anche la carta dell’autonomia della Campania, presentata a luglio dal presidente della Regione Vincenzo De Luca.
INDISPENSABILE PREMESSA
L’articolo 116 della Costituzione, al terzo comma, prevede l’attribuzione alle Regioni a statuto ordinario di ulteriori “forme e condizioni particolari di autonomia”…attraverso una legge dello Stato approvata a maggioranza assoluta, sulla base di un’intesa fra il Governo e la Regione interessata.
L’articolo 117
E’ su questo presupposto che nasce la richiesta di autonomia delle Regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna
IN DETTAGLIO
Cosa prescrive l’articolo 116 della Costituzione?
L’articolo 116, terzo comma, della Costituzione prevede la possibilità di attribuire forme e condizioni particolari di autonomia alle Regioni a statuto ordinario (c.d. “regionalismo differenziato” o “regionalismo asimmetrico”, in quanto consente ad alcune Regioni di dotarsi di poteri diversi dalle altre).
Restano ferme le particolari forme di cui godono le Regioni a statuto speciale (art. 116, primo comma).
Il testo del terzo comma dell’articolo 116 recita:
“Ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, concernenti le materie di cui al terzo comma dell’articolo 117 e le materie indicate dal secondo comma del medesimo articolo alle lettere l), limitatamente all’organizzazione della giustizia di pace, n) e s), possono essere attribuite ad altre Regioni, con legge dello Stato, su iniziativa della Regione interessata, sentiti gli enti locali, nel rispetto dei principi di cui all’articolo 119”.
L’ambito delle materie nelle quali possono essere riconosciute tali forme ulteriori di autonomia concernono:
- tutte le materie che l’art. 117, terzo comma, attribuisce alla competenza legislativa concorrente;
- un ulteriore limitato numero di materie riservate dallo stesso art. 117 (secondo comma) alla competenza legislativa esclusiva dello Stato:
- organizzazione della giustizia di pace; b. norme generali sull’istruzione; c. tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali.
Cosa prevede l’articolo 117 della Costituzione
Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie:
- a) politica estera e rapporti internazionali dello Stato; rapporti dello Stato con l’Unione europea; diritto di asilo e condizione giuridica dei cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea; b) immigrazione; c) rapporti tra la Repubblica e le confessioni religiose; d) difesa e Forze armate; sicurezza dello Stato; armi, munizioni ed esplosivi; e) moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari; tutela della concorrenza; sistema valutario; sistema tributario e contabile dello Stato; armonizzazione dei bilanci pubblici; perequazione delle risorse finanziarie; f) organi dello Stato e relative leggi elettorali; referendum statali; elezione del Parlamento europeo; g) ordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali; h) ordine pubblico e sicurezza, ad esclusione della polizia amministrativa locale; i) cittadinanza, stato civile e anagrafi; l) giurisdizione e norme processuali; ordinamento civile e penale; giustizia amministrativa; m) determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale; n) norme generali sull’istruzione; o) previdenza sociale; p) legislazione elettorale, organi di governo e funzioni fondamentali di Comuni, Province e Città metropolitane; q) dogane, protezione dei confini nazionali e profilassi internazionale; r) pesi, misure e determinazione del tempo; coordinamento informativo statistico e informatico dei dati dell’amministrazione statale, regionale e locale; opere dell’ingegno; s) tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali.
Sono materie di legislazione concorrente quelle relative a:
rapporti internazionali e con l’Unione europea delle Regioni; commercio con l’estero; tutela e sicurezza del lavoro; istruzione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale; professioni; ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi; tutela della salute; alimentazione; ordinamento sportivo; protezione civile; governo del territorio; porti e aeroporti civili; grandi reti di trasporto e di navigazione; ordinamento della comunicazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia; previdenza complementare e integrativa; coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali; casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale; enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale. Nelle materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei princìpi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato.
Spetta alle Regioni la potestà legislativa in riferimento ad ogni materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato.
Nelle materie di sua competenza la Regione può concludere accordi con Stati e intese con enti territoriali interni ad altro Stato, nei casi e con le forme disciplinati da leggi dello Stato.
IL PERCORSO AD OGGI
Ottobre 2017
Referendum consultivo sulla autonomia in Veneto e in Lombardia
Le due Regioni, con diverse affluenze, si sono espresse a favore dell’autonomia e possono avviare l’iter istituzionale per ottenere più competenze da Roma.
Ad esse si unisce in breve la Regione Emilia-Romagna.
Dopo poche settimane c’è l’avvio del Tavolo paritetico col Governo insieme anche a Lombardia e Veneto.
28 Febbraio 2018
Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna sottoscrivono3 accordi preliminari con il Governo per intraprendere il percorso di autonomia differenziata a norma dell’articolo 116 terzo comma della Costituzione
10 luglio 2019
La Regione Campania invia una proposta al Ministro degli Affari Regionali e delle Autonomie Erika Stefani, e per conoscenza al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
In essa si postula chel’attribuzione delle risorse finanziarie per l’autonomia alle Regioni richiedentiavvenga sulla base di:
- a) livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, come sancito dalla Costituzione;
- b) fabbisogni e dei costi standard, calcolati in funzione dei livelli essenziali delle prestazioni come sopra definiti e non della spesa storica.
- c) vanno garantite le risorse necessarie data la ridotta capacità fiscale per abitante del territorio.
- rimanga fermo l’obbligo dello Stato di costituire il fondo perequativo di cui all’art.119 terzo comma della Cost. per conseguire il riequilibrio tra nord e sud.
DELEGHE RICHIESTE – REGIONE VENETO
- 23 materie richieste in delega
Per quanto concerne le materie di competenza esclusiva statale, viene chiesta autonomia su:
- organizzazione della giustizia di pace
- norme generali sull’istruzione
- tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali.
Ben più ampio l’elenco delle materie di competenza concorrente, venti in tutto:
- rapporti internazionali e con l’Unione europea delle Regioni
- commercio con l’estero;
- tutela e sicurezza del lavoro
- istruzione (salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche)
- professioni
- ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi
- tutela della salute
- alimentazione
- ordinamento sportivo
- protezione civile
- governo del territorio
- porti e aeroporti civili
- grandi reti di trasporto e di navigazione
- ordinamento della comunicazione
- produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia
- previdenza complementare e integrativa
- coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario
- valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali
- casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale
- enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale.
DELEGHE RICHIESTE – REGIONE LOMBARDIA
23 competenzeaccorpate in 6 aree tematiche:
Area istituzionale:
- Rapporti internazionali e con l’Unione europea delle Regioni
- Ordinamento della comunicazione
- Organizzazione della giustizia di pace.
Area finanziaria:
- Coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario
- Previdenza complementare ed integrativa
- Casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale
- Enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale.
Area ambiente, territorio ed infrastrutture:
- Ambiente ed ecosistema: tutela e valorizzazione
- Protezione civile
- Governo del territorio
- Produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia
- Grandi reti di trasporto e di navigazione
- Porti e aeroporti civili.
Area economica e del lavoro:
- Tutela e sicurezza del lavoro
- Ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi
- Commercio con l’estero
Area cultura, istruzione e ricerca scientifica:
- Norme generali sull’Istruzione
- Istruzione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione dell’istruzione e della formazione professionale (117, terzo comma)
- Beni culturali: tutela e valorizzazione
- Ordinamento sportivo.
Area sociale e sanitaria (welfare):
- Tutela della salute
- Alimentazione.
DELEGHE RICHIESTE EMILIA ROMAGNA
Le deleghe richieste sono 15
Tutela e sicurezza del lavoro, istruzione tecnica e professionale
- 1) tutela e sicurezza del lavoro
- 2) istruzione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche
- 3) norme generali sull’istruzione
Internazionalizzazione delle imprese, ricerca scientifica e tecnologica, sostegno all’innovazione
- 4) commercio con l’estero
- 5) ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi
Territorio e rigenerazione urbana, ambiente e infrastrutture
- 6) governo del territorio
- 7) protezione civile
- 8) tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali
Salute
- 9) tutela della salute
DELEGHE RICHIESTE – REGIONE CAMPANIA
Le deleghe richieste sono 7
1) valutazioni di impatto ambientale attinenti a progetti finalizzati alla realizzazione di opere ubicate esclusivamente nel territorio della Regione;
2) autorizzazioni paesaggistiche minori;
3) istruzione e formazione professionale, compatibilmente con il carattere nazionale dellascuola pubblica;
4) tutela della salute: autonomia piena in materia sanitaria, fatto salvo il carattere nazionaledell’organizzazione sanitaria pubblica e la funzione dello Stato di vigilanza sullaqualità e omogeneità dei servizi al cittadino;
5) pagamento dei contributi comunitari destinati alle imprese agricole operanti nel territorio della Regione;
6) integrazione delle funzioni attribuite ai provveditorati opere pubbliche e genio civile;
7) rete regionale dei musei e dei beni culturali.
IN PARTICOLARE SI RICHIEDE CHE:
- In relazione all’esercizio delle ulteriori forme e condizioni di autonomia trasferite vanno garantite le risorse necessarie data la ridotta capacità fiscale per abitante del territorio.
- Rimanga fermo l’obbligo dello Stato di costituire il fondo perequativo di cui all’art.119 terzo comma della Cost. per conseguire il riequilibrio tra nord e sud.