Un terzo degli studenti non pagano le tasse universitarie grazie al cosi’ detto ‘Student act’ che con la legge di bilancio del 2017 ha incluso nella ‘no tax area’ un iscritto su tre, prevedendo l’esenzione totale per chi sia in possesso di determinati requisiti di reddito e di merito. Dai dati Inps citati in un’inchiesta pubblicata il 4 dicembre del 2017 dal ‘Sole 24 ore’, risulta che al 21 novembre 2017 – a fronte di un milione e 600 mila iscritti all’universita’ – sono state presentate oltre 543.000 dichiarazioni Isee (indicatore di reddito e patrimonio familiare) attestanti una posizione al di sotto dei 15.000 euro.
La soglia per l’esenzione prevista dalla legge e’ in effetti 13.000 euro, ma molte universita’ l’hanno elevata a 15.000 e alcuni atenei addirittura a 23.000 euro. Dopo il primo anno di studi universitari, per restare nella ‘no tax area’ bisogna aver acquisito un certo numero di crediti formativi e non superare il primo anno fuori corso. Secondo il ‘Sole 24 ore’, rispetto al 2016/17 il taglio delle tasse e’ stato rilevante: uno studente della Statale di Milano con Isee a 10mila euro ha visto la sua retta annua ridursi dai 500 euro del 2016 alla sola tassa regionale per il diritto allo studio, pari a 140 euro.
Cosi’ alla Sapienza di Roma non si pagano piu’ gli oltre 600 euro d’iscrizione a un corso scientifico ma semplicemente la tassa regionale. I benefici sono concessi anche fasce di Isee piu’ alte, da 13 a 30.000 euro: la legge stabilisce infatti che il contributo annuale non puo’ superare il 7% della quota Isee eccedente i 13.000 euro. Nel concreto, in caso di Isee di 15.000 euro si paga al massimo 140 euro, e per un Isee di 30.000 euro non si possono superare i 1.190 euro.