In occasione del 146esimo anniversario della nascita di Enrico Caruso, rilancio l’appello affinché venga aperto al più presto a Napoli, nella città che gli diede i natali il 25 febbraio 1873, e dove morì il 2 agosto 1921, un museo dedicato a Enrico Caruso, progetto che, dopo essere proposto alla fine degli anni ’90, allo stato non ha trovato ancora pratica attuazione. In verità esistono già due musei a lui dedicati, uno nella villa Bellosguardo a Lastra a Signa, in provincia di Firenze, e un altro a Brooklyn, ma, purtroppo, nessuno a Napoli. Sarà pure un caso ma resta il fatto che il grande tenore partenopeo è sepolto a Napoli, in una cappella privata nel cimitero di Santa Maria del Pianto in via Nuova del Campo, a pochi metri dalla cappella dove riposano le spoglie di un altro indimenticato artista, Totò, che attende, anch’egli da lustri, l’apertura a Napoli di un museo a lui dedicato. Confido che le iniziative varate in questi giorni per ricordare Enrico Caruso, possano servire a smuovere le acque e che si possa in tempi rapidi offrire un giusto riconoscimento a un artista, vanto della musica e della cultura napoletana, conosciuto in tutto il mondo, istituendo finalmente un museo a lui intitolato, che potrebbe trovare un’idonea collocazione, una volta acquisita al patrimonio pubblico, nella casa natale al civico 7 dell’attuale via Santi Giovanni e Paolo, all’epoca denominata via San Giovanniello.
Gennaro Capodanno