È polemica in Campania a causa dell’imminente apertura di un centro commerciale di ottomila metri quadri su un sito archeologico soprannominato la nuova Pompei. Ancora una volta le ricchezze archeologiche italiane non vengono valorizzate a dovere ma come spesso accade deturpate ad oltranza. Quel che è certo è che preziosi reperti archeologici sono a rischio. Nel 2007 poco prima che iniziassero i lavori, scrive La città di Salerno, un team di esperti e di tecnici della Soprintendenza di Pompei scoprirono diversi resti archeologici: magazzini, locali, vie, anfore. Una vasta area, al punto che venne definita “Pompei 2”. Per gli archeologi che hanno scavato per trent’anni nella città antica non ci sono dubbi: è il quartiere industriale sepolto dall’eruzione duemila anni fa. Con le sue case e le officine, subito fuori le mura. Una zona dal valore storico e culturale inestimabile. Che ora sarà sepolta dall’ennesimo centro commerciale. Tutta la vergognosa operazione è stata gestita da alcune società immobiliari una di queste società è citata in un’ interdittiva antimafia da parte della prefettura di Napoli.
Fonte:lacittadisalerno.it