Non c’è solo lo scivolone di ieri alla Camera, con la maggioranza battuta al voto segreto sul peculato, a evocare primi scenari di crisi. C’è soprattutto una questione di cifre che fa pensare a un prossimo “cedimento” politico. Oggi entreremo nel tunnel di una procedura d’infrazione Ue che vuol dire aggiustamenti dei conti nell’ordine di 18-20 miliardi all’anno, se andrà bene. La domanda è come il patto Di Maio-Salvini riuscirà a reggere a tutto questo. È vero che c’è la campagna elettorale di maggio e l’Ue è il nemico perfetto ma il punto è come l’Italia arriverà a maggio. In quali condizioni economiche? Questa è la domanda che serpeggia a Palazzo Chigi e terrorizza gli alleati di Governo. Il clima di questi giorni racconta di una Lega più moderata e sembra che anche per questa ragione Salvini si sarebbe avvicinato a Tajani e Berlusconi. Non è un caso che proprio dalle parti del Cavaliere siano state fatte circolare ad arte alcune notizie su un incontro al Quirinale tra l’ex premier e Mattarella in cui, secondo fonti azzurre, si sarebbe parlato di scenari di crisi e della disponibilità a proseguire la legislatura ma con una maggioranza di centro-destra. I venti di burrasca ridestano Berlusconi dal suo letargo. Silvio spera, o si illude, che una crisi di governo possa riportarlo in gioco. Perciò ha ricominciato a tessere trame, a riallacciare rapporti, a cercare interlocutori. Dal suo mondo filtra ad esempio che, un paio di settimane fa, l’ex premier aveva chiesto un colloquio col Capo dello Stato. Gli interessava capire che cosa bolle in pentola lassù, e come si regolerebbe il Colle qualora l’alleanza giallo-verde rotolasse gambe per aria: torneremmo subito a votare, oppure Sergio Mattarella insisterebbe per portare comunque a termine la legislatura? Conoscendo la riservatezza del presidente (e la loquacità del Cav), sembra escluso che Mattarella possa essersi sbilanciato. Dal Quirinale assicurano che di scenari politici non si è parlato proprio. Il dovere di cronaca, tuttavia, obbliga a riferire la versione di Berlusconi ai suoi: «Nel caso in cui Conte cadesse, Mattarella mi ha assicurato che farebbe l’impossibile per non correre alle urne. Cercherebbe una soluzione transitoria in grado di tamponare l’emorragia finanziaria. A quel punto io gli ho suggerito la soluzione giusta per evitare le urne». Intervistatato dal Corriere della Sera Antonio Tajani dice che i rapporti personali con Salvini «sono sempre stati ottimi, anche se in questo momento abbiamo posizioni diverse. Berlusconi e il nostro leader ed e interlocutore diretto, ma tutti abbiamo chiaro che l’alleanza del centrodestra è l’unica che può guidare il Paese».