L’hanno ucciso mentre stava per imbarcarsi su un volo low cost per Macao. Gli hanno afferrato la testa da dietro e poi con un panno, uno spray o una siringa l’hanno avvelenato. Due donne, due spie della Corea del Nord che sono scappate in taxi dall’aeroporto di Kuala Lumpur. Ma è inutile cherchez la femme: è il mandante quello che conta e per ora nessun inseguimento si può spingere fino a Pyongyang. A meno di scatenare unaazione letteralmente nucleare. Kim Jong-nam, 45 anni, fratellastro maggiore del dittatore Kim Jong-un, 33, è morto così, in una scena da film, lunedì mattina: cioè appena ventiquattr’ore dopo il lancio del missile nordcoreano metaforicamente piombato nella cena tra Donald Trump e il suo ospite Shinzo Abe. Ed è vero che l’altro Kim era già finito nel mirino: ma la rapida successione di eventi è solo una tragica coincidenza?