tsiprasI sedicenti meridionalisti e quelli più convinti, si attaccano alle sottane di Tsipras, illudendosi che la Grecia ci porti fuori dall’Europa restituendo dignità al sud d’Italia, osannando lo stesso come simbolo dell’anti-europeismo e gonfalone sotto cui riunirsi.

Partendo dall’assunto che se qualche profeta meridionalista c’è stato, oggi è morto da tempo, e bisogna sottolineare che a Tsipras della ex Magna Grecia importa un fico secco, poiché ciò che farà sarà solo a beneficio della sua Grecia ma ovviamente verrà schiacciato dalla morsa d’acciaio di Germania, Inghilterra e Olanda: non ha la forza necessaria a mantenere un’economia isolata e tanto meno gli verrà consentito di costruire alleanze.

La Grecia non è un’isola come Cuba, e non può prescindere dal territorio in cui è ubicata: se vorrà fare andare avanti la dracma, dovrà commerciare col Medioriente e “bizantinarsi” più di quanto abbia mai fatto, quindi allearsi con arabi e stati Nord-africani, cosa che rimarrà solo un sogno in quanto l’Europa metterà in atto ogni sorta di sordida manovra, per ridurre la Grecia in povertà economica e in disordine interno, fino a farla implodere per poterla controllare, esattamente come è successo nella ex Jugoslavia e per la cosiddetta “primavera araba”.

L’Europa unita, per chi ancora avesse visioni illusorie di un futuro alla Star Trek, è una strategia pianificata da tempo dagli Stati Uniti per ottenere un forte blocco contro lo strapotere economico cinese e un controllo strategico del territorio russo, in quanto la Russia vuole la Grecia come l’acqua nel deserto e gli USA fanno di tutto per evitarlo.

Si gioca a Risiko con le nostre vite, e se la Russia coprirà la Grecia per noi sarà la guerra e se non lo farà per noi sarà la fame. Comunque vada sarà un successo.

Di B. S. Aliberti Borromeo

Specialista in storia delle religioni e filosofia teoretica, insegna a Jena, Messina, Roma e Budapest.