Fatture gonfiate per truffare il sistema 
sanitario. Il meccanismo era stato messo in piedi dai titolari di un 
laboratorio di analisi accreditato da un laboratorio di analisi 
accreditato dall'Asp di Palermo, sequestrato dalla Guardia di 
Finanza. Gli indagati, madre e figlio, sono accusati di aver messo in 
piedi tra il 2014 e il 2018 un "sofisticato 'sistema' di 
sovra-rendicontazione/fatturazione" di prestazioni di laboratorio 
(metodiche di analisi non congrue rispetto alla finalita' di ricerca 
o alle capacita' tecniche del laboratorio, mancanza di prescrizioni 
mediche specifiche, test non eseguiti, sovra-rendicontazione della 
prestazione) e di aver cosi' conseguito un guadagno di 300 mila euro, 
anch'esse sequestrate. I dipendenti del laboratorio, spiegano i 
finanzieri, suggerivano direttamente o indirettamente (tramite i 
pazienti) ai medici di base codici erronei del nomenclatore regionale 
da inserire nelle ricette, cosi' consentendo la rendicontazione di 
esami inutili o non compatibili con le caratteristiche del 
laboratori. Al termine di questa operazione i costi delle prestazioni 
erano aumentati artificiosamente. Ai titolari del laboratorio e' 
stato applicato il divieto temporaneo di esercitare uffici direttivi 
delle persone giuridiche e delle imprese, per la durata di un anno.