Nuovo braccio di ferro tra M5S e Lega, stavolta sul tema energia. Ieri a sorpresa, nelle commissioni del Senato, il decreto semplificazioni si è di nuovo impantanato per il «no» della Lega all’ultimissima versione dell’emendamento M5S “blocca trivelle”. E spunta anche l’ipotesi di uno stralcio con rinvio a un “Decreto energia”. La tensione politica sull’emendamento che stabilisce una moratoria per la ricerca e lo sfruttamento dei giacimenti di gas e petrolio (fino ad un massimo di due anni) è altissima. “Io i permessi alle trivelle non li firmo, se mi sfiduciano torno a fare il comandante dei Carabinieri”. Questa la dura presa di posizione del ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Si aggiunge il presidente della Camera Roberto Fico, che con un post su Facebook invita di fatto a non cedere: “Dobbiamo investire nelle rinnovabili, nel futuro. Il passato e le tecnologie obsolete lasciamoceli alle spalle”. Ottimista in serata il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli “Troveremo un accordo”.  Di Maio ricorda alla Lega che nel semplificazioni ci sono anche i soldi per i parenti delle vittime di Rigopiano. Se il decreto salta, la responsabilità è di Salvini, è il messaggio.