wpid-teatro-trianon2.jpg.jpegdi SIMONA D’ALBORA

Il rischio quando chiude un teatro o un cinema in città è che poi sia destinato a diventare un supermercato, o peggio ancora, una sala giochi, questa era la preoccupazione degli abitanti del quartiere, dei dipendenti e degli esponenti politici riguardo al futuro del Trianon, teatro storico napoletano.  Ma per fortuna ci pensa la Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici  e Storici a scongiurare qualsiasi pericolo ponendo il veto e avviando l’iter per bloccare qualsiasi speculazione. A breve, dunque arriverà il vincolo per impedire ogni altra destinazione d’uso diversa da quelle di una sala teatrale.

In una lettera inviata il 22 dicembre scorso, la Sovrintendenza ha informato il teatro e per conoscenza anche il comune di Napoli di aver avviato le “procedure tese all’emanazione della dichiarazione finalizzata ad esplicitare un vincolo di destinazione d’uso che possa garantire il prosieguo delle originarie funzionalità, in modo da favorire la valorizzazione del patrimonio musicale ed artistico della regione”, che tradotto dal burocratese vuole dire che il Trianon rimarrà teatro. La notizia è stata data ufficialmente ieri.

Negli ultimi tempi, infatti, si facevano sempre più insistenti voci che volevano che la struttura sarebbe stata trasformata in un supermercato o in una sala Bingo, adesso la Soprintendenza ha posto il suo vincolo che vieta qualsiasi altra destinazione d’uso se non quella di sala teatrale. I sindacati fanno sapere però che la preoccupazione per le sorti del Trianon è ancora alta e confermano il sit-in in piazza Calenda previsto per il 23 gennaio prossimo.

Mentre Massimo Taglialatela, segretario regionale della Uilcom Campania che insieme a Paolo Animato  del Sindacato Giornalisti  Campania ha lanciato la proposta di una scuola di musica al Trianon intestata a Pino Daniele, ha dichiarato: “L’intervento della Sovrintendenza teso a vincolare la struttura definendola bene di interesse storico e culturale, contrastando cosi qualsiasi ipotesi di cambio di destinazione, scongiura di fatto l’ipotesi che il Trianon diventi una sala Bingo o un centro commerciale, ma non basta. Occorre richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica giorno dopo giorno affinché la politica intervenga ed anche immediatamente. Con questo obbiettivo – conclude il sindacalista – saremo insieme alle Rsa ai lavoratori ed alle altre Organizzazioni sindacali in piazza dinanzi al teatro per una grande manifestazione pubblica per riaffermare con forza che la mission del teatro del Popolo di Forcella non deve cambiare e il Trianon deve tornare un grande Teatro della musica napoletana per Napoli e per i napoletani”.