Le ultime giornate nere per i passeggeri dell’alta velocità spingono il governo ad accelerare sul rimpasto ai vertici di Ferrovie. In pole per il cambio c’è Luigi Corradi, amministratore delegato di Trenitalia, destinato a lasciare entro fine gennaio per essere trasferito a Fs International (branca estera del gruppo). A spingerlo verso l’uscita, secondo fonti vicine al dossier, sarebbe la gestione “poco felice” della comunicazione sugli ultimi disagi. Il vicepremier Matteo Salvini non avrebbe gradito il messaggio di Trenitalia che suggeriva di “evitare gli spostamenti” e avrebbe imposto rimedi immediati, come i rimborsi in blocco.

Strisciuglio in arrivo a Trenitalia, Isi verso Rfi
Nel gioco di sostituzioni, al timone di Trenitalia potrebbe salire Gianpiero Strisciuglio, ora amministratore delegato di Rfi, mentre la poltrona di Rfi verrebbe affidata a Aldo Isi, attuale ad di Anas. Il mini-valzer, concordato da settimane, si sarebbe arenato solo per esigenze di parità di genere nei cda di Fs, dove la sola ad donna è Sabrina De Filippis (Mercitalia Logistics).

FdI si defila, Salvini solo alla guida
Fratelli d’Italia rimane a distanza, lasciando Salvini a incassare le critiche. Da giorni, nessun parlamentare meloniano interviene pubblicamente sul caos treni, un silenzio che rispecchia la regia comunicativa del partito della premier. Intanto, resta vacante il ruolo di viceministro dei Trasporti, lasciato libero da Galeazzo Bignami: il favorito pare Salvatore Deidda, deputato sardo e presidente della commissione Infrastrutture della Camera, in scadenza a febbraio.

Nessun assist dagli alleati
Se la Lega difende il suo leader, in Forza Italia regna il silenzio. Per ora, Salvini si ritrova a fronteggiare da solo la bufera sui disservizi, in attesa che il rimpasto in Ferrovie calmi le acque — o almeno riduca i danni d’immagine.