Le foto dei quattro amici inseparabili morti nel crollo del ponte di Genova. Le frasi scolpite sui cartelloni. Una marcia silenziosa, nelle strade del centro storico di Torre del Greco, per ricordare Antonio, Matteo, Giovanni, Gerardo.

Solo due parole gridate nel silenzio del corteo. poi il raduno in piazza. Davanti al palco il video con i volti sorridenti dei ragazzi. Le lacrime dei familiari e le parole del dolore: “Al più presto vogliamo la verità di tutto ciò che è successo. Mio figlio è partito per una vacanza e si è ritrovato invece ad andare incontro alla morte”.

“Non sono stati uccisi dal destino ma dalla negligenza dell’uomo, perché loro sapevano ne erano a conoscenza ma nessuno ha mai fatto nulla. Non possiamo vivere con questo dolore – dice un’altra parente delle vittime – perciò io dico che bisogna costituirsi, Il dolore che stiamo provando noi con tutte le famiglie è troppo grande e la devono pagare. Queste persone si devono assumere la propria responsabilità”.

Ecco chi erano le quattro vittime.

Matteo Bertonati
Il rampollo di una delle dinastie di corallari più antica, nobile e ricca di Torre del Greco, nel suo futuro l’azienda di famiglia e la tradizione dell’oro rosso da rinnovare, per mantenere viva la memoria di un antico mestiere. Matteo era un predestinato, chi lo conosceva lo ricorda come pura gioia, un inno alla vita: appassionato di viaggi, mare, calcio e musica rock, girava il mondo ma poi tornava sempre nella sua Torre del Greco. Sapeva come divertirsi ma era anche un ragazzo molto serio e disciplinato, così che lo descrivono tutti. La famiglia era la sua bussola, la mamma Alina Donadio, il fratello Salvatore, la sorella Leri. Matteo stava andando proprio da lei a Nizza e aveva scelto di andare in compagnia dei suoi più cari amici, sicuro che insieme si sarebbero divertiti, ancora una volta.

Gerardo Esposito
Gli amici lo chiamavano Gerry, forse anche in virtù del suo amore per Londra, per l’Inghilterra e per l’estero, dove avrebbe voluto trasferirsi: 30 anni, la faccia d’angelo, sempre elegante nei suoi completi giacca-pantaloni, Gerardo si dedicava totalmente alla famiglia e agli amici, ma poi si ritagliava del tempo per i suoi hobby, le barche, i motori, i viaggi. Era un tecnico manutentore e stava cercando lavoro: il suo quartiere d’origine – Cappella Bianchini – si era mobilitato in massa per trovargli un’occupazione. “Aveva tanta voglia di fare, voleva diventare un uomo importante, non meritava questo destino”.

Giovanni Battiloro
Con quei capelli lunghi e prematuramente argentati, era impossibile non notarlo: Giovanni, 30 anni, la chioma brizzolata a dispetto della giovane età, era un bravissimo video-operatore della Sicomunicazione. Il cinema era la sua ragione di vita, aveva studiato alla scuola di Roma e lavorava come montatore freelance: da anni ormai la macchina fotografica lo guidava in lunghi e avventurosi viaggi in sella alla moto, altro suo grande hobby, per realizzare reportage e videoinchieste. Dall’emergenza rifiuti ai roghi sul Vesuvio da volontario, dalle spiagge spagnole ai paesaggi, dai tramonti ai fatti di cronaca, Giovanni aveva emozionato tutti con i suoi scatti incantati. Per lui il cordoglio dei giornalisti che lo ricordano come “un grande professionista del mondo dell’informazione”.

Antonio Stanzione 19 anni
Antonio era il più giovane dei quattro amici di Torre del Greco morti nel crollo del ponte Morandi: 19 anni appena, gli occhiali da sole anche di sera, il ciuffo castano scompigliato sulla fronte spaziosa e il viso da modello, Antonio era un promettente deejay. La sua passione per la musica dance gli aveva fatto guadagnare un certo seguito. Il 7 agosto, la settimana scorsa, aveva suonato in un locale: l’ultima volta dietro la consolle prima di partire per la vacanza nella quale ha poi trovato la morte. Sulla sua bacheca Facebook l’immagine di una serata in una discoteca spagnola in programma domenica prossima. “Domani sera sarò a Barcellona”, aveva scritto agli amici virtuali, contando le ore che lo separavano dal divertimento. Una festa alla quale Antonio non potrà partecipare.