Torna a Montefusco la “Grande Fiera” di Sant’Egidio, l’evento più antico d’Irpinia la cui prima edizione
risale al 1416, quando, secondo la leggenda, due ladri, rinchiusi nelle carceri di quella che fu la capitale del
Principato, furono inviati dal Podestà, con la promessa della libertà, a rubare la bandiera della “Grande
Fiera” di Melito. Allora funzionava così: dove la bandiera ivi la Fiera. Dove c’era la bandiera lì si teneva la
fiera e la bandiera poteva anche essere rubata.
I due galeotti riuscirono nell’impresa. Arrivarono a Melito in sella a due cavalli velocissimi, travestiti da
mercanti. La bandiera sventolava, fissata con doppie funi ad un palo. Occorreva un espediente per distrarre
la gente e i ladri subito trovarono la soluzione, accordandosi con due zingarelle che, dietro equo compenso,
cominciarono ad esibirsi in balli e danze. La giocata funzionò. Mentre la piazza si godeva lo spettacolo i due
recisero le funi che sostenevano la bandiera e di gran corsa presero la via di Montefusco. Li inseguirono, ma
non li raggiunsero.
Arrivati a Calore, dove oggi passa la provinciale, uno dei due cavalli stramazzò al suolo. Quindi il cavaliere
rimasto appiedato fu costretto a montare sul cavallo del compagno che affrontò la terribile salita della
Serra per poi collassare sul piazzale di Sant’Egidio, dove la bandiera fu fissata e dove, da allora, ogni anno si
tiene la “Grande Fiera”.
Un evento che nei secoli assunse grande importanza in tutte le aree interne, richiamando genti e mercanti
da ogni angolo del Principato, e che oggi si rinnova accettando la sfida di questo tempo, tornando alle
origini, ovvero puntando sulla valorizzazione dei prodotti tipici di questi territori, attraverso un’offerta
enogastronomica di assoluta qualità ed espositori dei prodotti del grande artigianato locale, dal tombolo
alle ceramiche. L’ambizione dell’Amministrazione comunale di Montefusco, guidata dal sindaco Zaccaria, è
quella di restituire a questo appuntamento la sua carica identitaria, mettendo al centro gli straordinari
prodotti di questa terra, a partire dal Greco di Tufo, puntando su contenuti e qualità.
Lì dove si ritrovavano banditori e mercanti troverete produttori ed artigiani. Parteciperanno realtà di
assoluta eccellenza, cantine del calibro di Villa Raiano, Le Otto Terre, Terredora, Montesole. Quindi
Birrificio Ventitré, Oleificio Basso, realtà quali Azienda Agricola Maria Ianniciello, Carmasciando, Azienda
Agricola Corso Francesco Antonio, Molino De Guglielmo, Pantorrone Garofalo, Noccioro, Azienda
Agricola Geor Geo. Anche l’innovazione avrà il suo spazio con realtà come Ceresis e Lumaca Irpina, al
fianco di realtà artigianali di assoluto pregio rappresentate, per la Ceramica Artistica, da Laura Barletta e
Pasquale Napolitano e per il Tombolo, da Adelina Egidio e Anna Mercurio.
Spettacoli e Musica dal Vivo accompaghneranno, tra un calice di Greco di Tufo e l'altro, le succulente ricette
della tradizione, rivisitate dai nostri Chef.
Si parte, come detto, Mercoledì 28 Agosto. Appuntamento in Piazza Castello alle ore 18, per il tradizionale
corteo verso il Piazzale di Sant’Egidio, dove verrà fissata l’antica bandiera e la Fiera aprirà ufficialmente i
battenti.
La serata proseguirà, a partire dalle ore 21, con la Lumanera in concerto.