Terrore nel cuore di Londra. Un furgone lanciato a tutta velocità ha falciato la folla sul London Bridge poco dopo le dieci di ieri sera. Contemporaneamente almeno tre uomini armati di coltelli hanno attaccato i passanti colpendoli gravemente mentre si udivano numerosi colpi di arma da fuoco. Due degli assalitori sarebbero stati uccisi dalla polizia mentre un terzo era in fuga, le vittime sarebbero diverse (7 secondo alcuni media). Un attentato terroristico ben organizzato, come confermato nella notte dalla polizia. La strategia è chiara, la tempistica è disarmante. Questa volta gli attentatori avrebbero usato la tecnica – già vista a Parigi nel 2015-, dell’«attentato a grappolo», una serie di azioni coordinate da più commando che entrano in azione simultaneamente per colpire diversi obbiettivi. La matrice è sempre la stessa. Uno Stato islamico in franchising, figlio di una degenerazione che attinge dal malessere delle periferie di tutta Europa, a partire dal Regno Unito. Si stringe attorno alla capitale britannica l’arrembaggio della jihad nei confronti del mondo occidentale.
Stasera a Manchester la musica si riappropria dei suoi spazi, a dispetto di ogni terrore. In memoria delle 22 vittime di quello che doveva essere un concerto per i teenager disneyani, Ariana Grande tornerà a cantare. E con lei un super cast ha risposto all’appello. In Italia l’evento sarà trasmesso in diretta su Rail alle 20,35 dopo il Tg1 (il collegamento su Rai4 e Rai Radio2 comincerà invece prima alle 19,55) e anche il canale Super! lo programmerà.