Si è aggravato a 224 morti il bilancio del terribile terremoto che ha colpito ieri sera il Messico, dove è stata registrata una scossa di magnitudo 7,1 sulla scala Richter. Lo ha riferito il governo del Paese. Soltanto nella capitale hanno perso la vita 117 persone, ha indicato il ministro degli Interni Miguel Osorio Chong, che ha aggiunto che tra le vittime sono inclusi i bambini che erano all’interno della scuola crollata a seguito del sisma.
Il dramma della scuola Enrique Robsamen di Coapa, crollata per il forte sisma che ha colpito il Messico ieri, si aggrava. Secondo quanto ha dichiarato il presidente messicno Enrique Penha Nieto, ripreso dal giornale El Universal, nell’istituto sono morti 26 bambini e quattro adulti. Ma il bilancio rischia di aggravarsi ulteriormente: sono ancora da ritrovare 30 minori e quattro adulti. Penha Nieto si è recato nelle vicinanze della scuola privata di Coapa, che si trova nell’area sud-est di Città del Messico, per verificare i lavori di soccorso, assieme al governatore della megalopoli Miguel Angel Mancera. Il terremoto di magnitudo 7.1 ha fatto crollare molti edifici nella capitale messicana, provocando decine e decine di morti: l’ultimo bilancio parla di oltre 150 vittime. Milioni di persone sono rimaste senza elettricità.
Il terremoto di ieri, di magnitudo 7,1, ha colpito il Messico nel giorno dell’anniversario del devastante sisma che colpì Città del Messico nel 1985 uccidendo migliaia di persone, 6mila secondo le stime ufficiali, 10mila secondo altre stime. Proprio poche ore prima della scossa ieri nella capitale molte persone avevano partecipato a cerimonie commemorative per le vittime del terremoto di 32 anni fa. Secondo il coordinatore nazionale della Protezione Civile, Luis Felipe Puente, nel terremoto di ieri sono crollati soprattutto edifici che erano stati costruiti prima del 1985, cioè prima dell’adozione di una più severa normativa anti sismica nella costruzione dei nuovi edifici.