Trentatre anni dopo il terribile terremoto del 23 novembre del 1980 (era, come ieri, una domenica) torna a Napoli la paura del terremoto. La scossa – avvertita nettamente in tutta la citta’ – e’ stata registrata nel pieno pomeriggio, con la gente che affollava le chiese e le strade con i negozi aperti per l’arrivo dell’ultimo dell’anno. La terra ha tremato alle 18,08 con intensita’ di magnitudo 4.9 della Scala Richter provocando il panico specialmente ai piani piu’ alti e spingendo molte famiglie a precipitarsi in strada. Ad avvertirla sono stati anche i cittadini del casertano e del Salernitano, del Sannio e dell’Irpinia (la piu’ colpita del sisma dell’80) fino al Molise (Campobasso e Isernia). L’epicentro e’ stato localizzato dai sismologi nel Matese. E se nulla di grave si e’ verificato, nessun ferito, nessun danno rimarchevole, come sempre si sono susseguite scosse di assestamento. In molti hanno scelto di non restare a dormire nelle proprie case. L’ultima scossa e’ stata registrata circa un’ora e mezzo fa, alle 7,30 nei monti del Matese, con una magnitudo di 2.7. Il cosiddetto sciame sismico era proseguito con tre scosse rilevate nella notte. Alle 00,34 pari a 2,9; alle 2,28 pari a 2.3; alle 3,18 pari a 3.1. L’area interessata resta quella tra Caserta e Benevento con i comuni casertani di Castello del Matese, Gioia Sannitica, Piedimonte Matese, San Gregorio Matese e San Potito Sannitico e, sul fronte della provincia sannita, di Cusano Mutr