“Ci sono due termini, etica e morale, che spesso vengono utilizzati come sinonimi, ma che tali non sono. Il termine Morale riguarda il comportamento umano e tradizionalmente è stato applicato per denotare le azioni associate al bene o al male. La morale di una società è l’insieme delle consuetudini che sono state elevate a livello di norme per fornire un quadro di riferimento per la collettività.
L’Etica (dal greco ἦθος, “èthos”) è definita in genere quella parte della filosofia che studia la morale da una prospettiva umana, tenendo in conto i concetti di autonomia, bontà, equità, solidarietà e uguaglianza di genere. L’etica si realizza quando l’individuo esercita la capacità di pensare, di fermarsi prima di agire e di chiedersi il perché deve seguire una determinata regola (ETICA da e-teos, dove teos non sta ad indicare il DIO, di qualunque religione si parli, ma il DIO INTERIORE di ciascuno di noi, il DAIMON o meglio l’EU-DAIMON = IL BUON DEMONE, di Socrate).
Questa mediazione riflessiva tra l’individuo e la norma, in cui si fa uso del pensiero critico, dà origine all’etica. Se l’etica comporta la riflessione e l’interiorizzazione perché sia autentica, la morale esige solo il rispetto di una norma.” – La Libertà discriminante di Etica e Morale – di Albert Schweitzer
A partire dal 2006, con il libro “Gomorra” ed io come allievo dei filosofi delle Assise di Palazzo Marigliano come l’avv. Gerardo Marotta ed il Prof Aldo Masullo, abbiamo tutti preso coscienza di un disastro ambientale senza precedenti nella Storia di Italia ma ancor più della nostra Regione Campania, che si correlava con un anomalo andamento di alcuni parametri sanitari estremamente sintetici ma particolarmente indicativi dello stato di salute della popolazione campana, come la riduzione di due anni secchi di vita media a testa nel parametro “aspettativa di vita alla nascita” , in controtendenza nazionale, venutosi a creare solo negli ultimi venti anni, e quindi esattamente in contemporanea col disastro ambientale e lo sviluppo iperbolico delle ecomafie in Campania.
Sappiamo che fino agli anni settanta del secolo scorso, la quantità prodotta di rifiuti industriali, pericolosi e non, la cui gestione e responsabilità è esclusivamente privata con responsabilità dei controlli pubblici, equivaleva sostanzialmente a quella dei rifiuti urbani, invece di totale responsabilità e controllo pubblico, da noi tutti sostenuta con il pagamento delle tasse.
A partire dagli anni settanta, con un incremento veramente eccezionale negli ultimi due decenni, in Italia e nel mondo abbiamo assistito ad uno sviluppo industriale particolarmente aggressivo e senza regole in particolare nell’estremo oriente.
La eccezionale velocità della cosiddetta “locomotiva cinese” oggi determina la produzione sul nostro pianeta, dati 2013, di circa 6.5 miliardi di tonnellate l’anno di rifiuti di cui però soltanto 1.5 miliardi cosiddetti “urbani”.
Tutto il resto, oltre 5 miliardi di tonnellate/anno, sono rifiuti industriali, in gran parte tossici se scorrettamente smaltiti .
Nel mondo, e particolarmente in Italia, l’industria è stata obbligata a rincorrere questa eccezionale crescita industriale selvaggia e senza regole calpestando l’ambiente, e con esso, la dignità del lavoro e del lavoratore.
Non siamo riusciti ad imporre il rispetto di regole internazionali sulla tutela dell’Ambiente e sulla dignità e sicurezza del lavoro e dei lavoratori. Abbiamo invece tutti importato la legge della jungla di uno “sviluppo” selvaggio e senza regole finalizzato solo al rispetto di parametri economici e finanziari come il PIL ed il profitto economico.
In Campania, tutto questo ha comportato, a partire dagli anni ottanta , lo sviluppo più selvaggio e incontrollato della produzione e smaltimento industriale ma in regime di evasione fiscale o di contraffazione del marchio, tutto sotto strettissimo e totale controllo della camorra e dei suoi politici locali.
Ormai sappiamo per certo, dai dati ISPRA e degli organi inquirenti (Forestale e Magistratura) che anche oggi in Campania, avremo circa 6500 tonnellate die di scarti industriali prodotti in regime di evasione fiscale e quindi da smaltire illegalmente, quantità pari o superiore a tutti i rsu campani prodotti oggi (circa 6000 tonn/die), a cui si aggiunge la quota dei rifiuti industriali legalmente prodotti e denunciati (circa altri 20mila tonn/die).
Da oltre venti anni quindi, anche oggi una quantità veramente eccezionale di prodotti chimici del tutto innovativi, per oltre il 95% assolutamente non testati per le loro capacità di impatto sul materiale genetico delicatissimo sia degli uomini che degli animali e delle piante, viene costantemente immesso nell’ambiente in regime di evasione fiscale, e quindi nei modi più occulti e meno corretti possibili.
Le specificità campane sono state e sono ancora oggi il “tombamento profondo” e “il rogo tossico” da cui il marchio di infamia “Terra dei Fuochi”.
Chi non vuole vedere non vede, chi non vuole trovare non trova, chi si fida solo delle certezze dei computers, nel momento in cui non mette in quei data base tali cifre eccezionali, mondiali, italiane e buon ultimo campane, non potrà mai né capire, né comprendere né certificare ad esempio perché a fronte di una crescita generale complessiva dei tumori infantili in Italia negli ultimi venti anni, maggiore di tutti i paesi europei e circa doppia rispetto agli USA, tale velocità di crescita in Campania è stata pressocche’ doppia, pure restando, su sei milioni di persone (ma non sui tre di Terra dei Fuochi!) , ancora al di sotto della media nazionale. (vedi Repubblica del 24 ottobre del 2013)
A livello mondiale si parla cosi del “caso” , cioè più che di quello che non conosciamo, di quello che non sappiamo o non vogliamo sapere e quindi inserire nei data base dei computers a fini di elaborazione statistica, cioè questa eccezionale produzione e scorretto smaltimento mondiale dei rifiuti industriali.
A livello campano , siamo costretti a ringraziare i miei allievi come un prete di Caivano e le sue “mamme delle cartoline” per avere costretto finalmente lo Stato italiano, con ISPRA e ISS, a produrre e certificare, dopo oltre venti anni di ignavia locale, i primi dati piu’ chiari sull’eccesso di tumori infantili nei loro comuni massacrati ogni giorno anche, ma non solo, dai roghi tossici e da ultraventennali tombamenti profondi di rifiuti altamente tossici.
Chi è tecnico come me comprende bene, sempre se vuole, il messaggio eccezionalmente grave , il peccato contro natura ben reso dalla immagine biblica di Gomorra, di avere creato un ambiente di vita tanto malsano e intossicato da indurre un peccato contro natura cosi grande come “il cancro non ha età!” riportato nel politicamente corretto messaggio pubblicitario a favore della Prevenzione Secondaria da parte della Yamamay per la LILT.
Un messaggio pubblicitario così chiaro, moralmente ineccepibile, politicamente corretto, sottintende , ma solo per chi è in grado di capirlo, la esplicita confessione della sconfitta voluta e cercata nella nostra battaglia contro il cancro come oncologi, determinata dalla totale assenza di una valida politica di Prevenzione Primaria e tutela dell’Ambiente in Italia.
Ma è etico? Aiuta tutti noi a renderci conto dei veri problemi che viviamo e ci sprona ad impegnarci per risolverli? Certamente ci sprona a fare più visite private di prevenzione secondaria ed usare farmaci sempre più costosi ma non sempre neanche efficaci . Ad imporre comportamenti sociali, (a cominciare dai medici) , politici e industriali eticamente e moralmente migliori direi proprio di no.
Il tenerissimo gesto di offrire uno spicchio di arancio tra due bambini di Terra dei Fuochi (Aurora e Mattia) colpiti da “sassi cancerogeni” nella “ lapidazione ambientale” di Terra dei Fuochi si.
La “teoria della lapidazione” è stata da me proposta sin dal 2008 per spiegare quello che sta accadendo in Terra dei Fuochi (BOLLETTINO ASSISE DI PALAZZO MARIGLIANO maggio 2008) : la lapidazione è il sistema di condanna a morte, ancora in uso in alcune società nel mondo, attraverso il quale una comunità esegue la condanna a morte di un suo componente senza attribuire a nessuno dei componenti la comunità la responsabilità diretta di tale omicidio: chi può dire chi ha tirato il sasso che si rivelerà mortale? Anche San Paolo, che ha lapidato Stefano, non è stato considerato complice del suo assassino. Oggi ce lo potrebbero dire solo specifiche, sofisticate e costose tecniche di medicina legale e biologia molecolare mai utilizzate di norma in questi casi.
Orbene, oggi che i nostri figli in tutta Italia ed ancor più nei comuni di Terra dei fuochi sono sottoposti ad un eccezionale “bombardamento “ di “sassi” cancerogeni provenienti da fonti multiple e non facilmente identificabili, tra stili di vita individuali e collettivi, come possiamo negare, (appellandoci ancora al nesso di causalità, che nessuno vuole neanche cercare), che comunque i nostri figli sono sottoposti in Terra dei Fuochi ad una “lapidazione” quotidiana da parte di un eccessivo carico di tossici ambientali?
E come comprendere meglio e spronarci di più a fare il nostro dovere, se non guardado in faccia questa autentica “guerra civile negata” attraverso le immagini delle sue vittime innocenti , come Aurora e Mattia?
Questa immagine può non essere “politicamente e moralmente corretta” , ma è profondamente etica!
“Le Guerre dall’alto non si vedono! “ afferma guardando Sarajevo sull’aereo che lo riporta in Italia il reporter Di Mare con in braccio il suo Angelo-bambina salvata dalla Guerra Civile serbo-bosniaca.
Aurora e Mattia mi spronano senza esitazione a giocarmi tutto, vita, carriera e “morale professionale” perché dobbiamo smetterla di essere demoni e non volere vedere, capire, e quindi agire , soprattutto noi medici e responsabili, per salvare i nostri Angeli della Guerra Civile ambientale negata di Terra dei Fuochi, ormai in tutta Italia, perché appare sempre più chiaramente che Terra dei Fuochi, come modalità di smaltimento illegale di rifiuti industriali, è da decenni presente ed attiva in tutta l’Italia.
Grazie, Padre Maurizio Patriciello e genitori che avete acconsentito, con infinito dolore, a diffondere questa foto “politicamente scorretta”. So bene che lo avete fatto per svegliare persone come me a combattere per potere salvare, e non solo con le cure ma con la Prevenzione Primaria, altri Angeli come Aurora e Mattia.
A noi tecnici il dovere etico che il vostro sacrificio non sia vano, impegnandoci tutti ad agire per fermare questa lapidazione, non a discutere, perdendo altro tempo, sulla più o meno moralmente corretta diffusione delle sue immagini!