Arresti, sequestri, controlli su fondi agricoli e discariche tombate, accertamenti su falde acquifere e prodotti ortofrutticoli. E’ a 360 gradi l’azione di contrasto posta in essere dal Corpo Forestale dello Stato nella Terra dei fuochi, l’area tra le province di Napoli e Caserta colpita dal fenomeno dello sversamento e del rogo di rifiuti tossici. Secondo i dati di Legambiente, in ventidue anni sono stati smaltiti nella cosiddetta Terra dei Fuochi oltre 10 milioni di tonnellate di rifiuti di ogni specie.
Più di 410mila camion carichi di rifiuti hanno attraversato mezza Italia terminando il loro tragitto nelle campagne del Napoletano e nelle discariche abusive del Casertano. Dal gennaio 2012 all’agosto 2013 sono stati, inoltre, censiti ben 6.034 roghi di rifiuti e negli ultimi 5 anni si sono concentrati 205 arresti per traffici e smaltimenti illegali, pari al 29,2% del totale nazionale e oltre mille sequestri, il 10% di quelli effettuati in tutta Italia. Già dal giugno 2004 l’attività del Corpo Forestale, con l’operazione ‘Terra mia’, ha portato alla scoperta del ‘triangolo dei veleni’ tra Acerra, Nola e Marigliano, tra la prrovincia meridionale di Caserta e quella settentrionale di Napoli, un territorio vessato da numerosi sversamenti di rifiuti derivanti dalla lavorazione dei metalli. L’inchiesta portò all’arresto di 16 persone e al sequestro di 26 siti inquinati.
Sotto la direzione delle Procure competenti sul territorio della Terra dei fuochi, si stanno eseguendo accertamenti sulle matrici ambientali (terreni, falde acquifere, aria) e direttamente sui prodotti di ortofrutta finalizzati a evidenziare le contaminazioni da rifiuti e soprattutto volte a rassicurare la popolazione sulle aree intatte e integre da inquinamenti. Tutte le attività investigative sono state supportate da avanzati procedimenti tecnologici basati sulla verifica storica delle ortofoto attraverso le banche dati in uso al Corpo Forestale, accompagnate da verifiche magnetometriche del sottosuolo. Le distonie del campo magnetico terrestre nelle aree di seppellimento dei rifiuti metallici hanno consentito di accertare la reale presenza di inquinanti con una precisione prossima al 100%.
Per i siti individuati, si è proceduto inoltre al campionamento delle acque di falda, del ‘top soil’ (suolo di calpestio) e del terreno agricolo. L’impiego delle tecniche descritte ha portato, nel periodo tra ottobre 2012 e febbraio 2014, al rinvenimento di circa 1,2 milioni di metri cubi di rifiuti, così ripartiti: 200mila metri cubi di rifiuti speciali in 85 fusti su una superficie di 7 ettari a Caivano (Napoli); 350mila metri cubi tra rifiuti inerti, amianto e scorie di fusione a Villa Literno (Caserta); 360mila metri cubi di rifiuti speciali e pericolosi a Castel Volturno (Caserta), 330mila metri cubi di rifiuti speciali a Villa di Briano (Caserta).
Il fenomeno esplode in tutta la sua gravità alla fine del 2012. Da allora, il Corpo Forestale è intervenuto in azioni di contrasto che hanno riguardato essenzialmente i roghi di rifiuti tossici, le discariche abusive tombate o a cielo aperto e l’inquinamento delle falde acquifere. I comandi provinciali di Napoli e Caserta, in diverse operazioni, hanno posto sotto sequestro 75 ettari di terreni contaminati, di cui 58 destinati a colture agricole, e i restanti interessati da altre attività commerciali come autolavaggi, impianti non autorizzati e discariche.
In 21 pozzi irrigui posti sotto sequestro, sono stati rinvenuti elementi chimici superiori alla soglia di concentrazione prevista dal Codice dell’Ambiente. Al loro intero erano presenti, in concentrazioni differenti, arsenico, solfati, fluoruri, manganese, alluminio, triclorometano, tetracloroetilene e toluene: elementi presumibilmente collegati al percolato prodotto dai rifiuti seppelliti in discariche interrate. Prendendo in considerazione il periodo tra il 2007 e il 2013, nella Terra dei fuochi il Corpo Forestale ha accertato 264 illeciti amministrativi con 259 persone sanzionate e un importo contestato pari a 643.907,38 euro. I reati accertati nello stesso periodo sono stati 797, con 503 persone denunciate, 8 arresti e 438 sequestri. Nel 2013 le comunicazioni di notizie di reato hanno riguardato per il 47% discariche, per il 30% fondi agricoli, per il 14% roghi, per il 5% impianti e auto e per il 4% discariche tombate.