di SIMONA D’ALBORA
Aveva incontrato Francesco nella sua ultima visita pastorale a Napoli. Il papa aveva scherzato con lui e con i suoi genitori, regalando loro qualche attimo di spensieratezza in una vita fatta di un calvario lungo come la malattia che ha bussato alla loro porta. Il piccolo Checco, 4 anni, non ce l’ha fatta,è morto ieri, ennesima vittima dei criminali che hanno avvelenato l’ambiente lasciando solo distruzione e morte. Un bollettino di guerra che si allunga sempre di più, quello di chi muore nella Terra dei Fuochi colpito da un cancro, un bollettino sul quale troppo spesso vengono scritti nomi di giovani vittime. In poco tempo i veleni si sono portati via Marco, morto la domenica di Pasqua ed ora Checco che aveva affrontato coraggiosamente il suo male. Nemmeno le immagini di lui al Santobono, tra i medici e le flebo sono riuscite a scuotere le coscienze delle Istituzioni.
“Un altro bimbo, Checco 4 anni per sempre stroncato dal cancro lascia la mamma, il papà e il fratellino nella disperazione che conosco troppo bene per augurare a Checco un misero rip – scrive su Facebook Tina Zaccaria, presidente dell’associazione “Noi genitori di tutti” e madre di Dalia, stroncata dal cancro a 14 anni – I bimbi non devono riposare in pace per sempre, quello spetta a chi è anziano e stanco merita il riposo a cui aspira, i bimbi dovrebbero vivere e i genitori dovrebbero avere la gioia di vederli crescere”