Un comunicato del Comitato #stopbiocidio sulle polemiche seguite al concerto di Gigi d’Alessio in Piazza Plebiscito
Facciamo un pò di chiarezza sulla questione dell’inquinamento del territorio Campano dopo le approssimative informazioni diffuse dalla Piazza del Plebiscito festante per il capodanno. Innanzitutto è doveroso chiarire che il dato dell’1% di territorio contaminato è solo una boutade giornalistica diffusa qualche giorno fa da un quotidiano napoletano, aduso a scrivere notizie prive di fondamento e non confermate da fonti ufficiali. Chi, come noi, non dimentica, ricorda che la fantomatica notizia del “SOLO” 1%, suggerito maldestramente al cantante-showmen, risale ad un peccato originale: ” Relazione di sintesi del marzo 2014″, redatta dal Ministero delle politiche Agricole e Forestali sulle attività di mappatura dei terreni agricoli come da legge 6/2014.Tale 1% deriva, ma dimezzato ad arte, dalle dichiarazioni giornalistiche rilasciate nell’ormai famosa “conferenza stampa ” del 13 marzo 2014, a Castelvolturno, presso la scuola della Forestale, dove già si fece notare al Ministro Martina l’assoluta inconsistenza di quei dati che riferivano di un 2% di terreni ” contaminati”: Perché era solo una base di partenza che metteva insieme dati che per dieci anni erano rimasti chiusi nei cassetti di vari enti e solo adesso venivano messi insieme; perché mancavano dati recenti e quello poteva solo considerarsi un punto di partenza per poi procedere ad allargare il cerchio (cosa mai fatta); perché quel 2% prendeva in considerazione solo 57 Comuni delle province di Napoli e Caserta; perché quei 1.076 Km2 erano la superficie totale dei 57 Comuni, quindi comprensiva delle aree urbanizzate e non considerava dunque i soli suoli agricoli che doveva considerare. La conseguenza fu l’immediata retromarcia di tutti i ministri e presidente della regione che asserirono ” Ma questo è solo un primo passo, mapperemo tutta la regione, questo è solo l’inizio, non abbiamo fatto altro che mettere insieme i dati che sono rimasti chiusi nei cassetti dei vari enti preposti, poi procederemo ad allargare il cerchio, in quanto si sono considerati solo 57 comuni delle provincie di Napoli e Caserta “…poi con decreto ministeriale si sono incrementati i numeri dei comuni coinvolti, ad 88ma i dati….sono rimasti quelli!Invece si continua a tacere e a non far nulla per gli oltre 1.500 siti contaminati, citati nel piano bonifiche, reale condanna incombente sulla parte sana e salvabile della Regione Campania, la nostra agricoltura ridotta in ginocchio per questa gravissima colpa.Non si comprende come mai, ad esempio, nell’area vasta della Resit di Giugliano si continui a coltivare, così come nei terreni attigui alle decine di discariche ricolme di rifiuti tossici disseminate nel territorio Campano. Ovviamente non tocca a noi stabilire se i prodotti coltivati in queste aree siano o meno contaminati.
E’ giunta l’ ora che la Regione Campania, il suo presidente, si assumano la responsabilità di fare chiarezza su questa annosa questione che quattro anni e mezzo di governo non sono stati sufficienti ad affrontare. Vogliamo solo che l’agricoltura sana sia tutelata e valorizzata, la Regione Campania sta facendo l’esatto opposto.Si impone una riflessione, ad ulteriore conferma dell’inadeguatezza dell’approccio, sul fatto che negli 88 comuni da analizzare ai sensi delle due direttive ministeriali, non sono compresi i comuni di Sant’Agata dei Goti e di Ercolano, ad esempio, nei quali sono stati ritrovati intombati profondamente fusti percolanti sostanze ancora da analizzare. Anch’essi facenti parte di quel fantomatico 1% ?
NULLA DI SERIO E’ STATO FATTO!!!NON POSSONO BASTARE DEGLI SPOT PUBBLICITARI PER RIABILITARE L’IMMAGINE DEI PRODOTTI CAMPANI. SOPRATTUTTO PERCHE’ IL TUTTO PUO’ ESSERE FACILMENTE SMENTITO DAL PRIMO GIORNALISTA CHE FOTOGRAFERA’ GLI SCEMPI ANCORA ESISTENTI NEI NOSTRI TERRENI AGRICOLI. QUESTO CAUSEREBBE UN DANNO ANCORA MAGGIORE ALL’IMMAGINE DELLE NOSTRE ECCELLENZE PERCHE’ I CONSUMATORI SI SENTIREBBERO PER L’ENNESIMA VOLTA PRESI IN GIRO.Non esiste, ad oggi nessun quadro chiaro, nulla è stato comunicato nel modo corretto. I Comuni non sono stati messi nelle condizioni di controllare e tutelare il proprio territorio (che fine hanno fatto i 7 milioni promessi dalla Regione per i progetti di videosorveglianza?); la Legge 20/2013 per gli interventi sull’amianto, gli inerti, il catasto delle aree interessate da sversamenti e roghi, è rimasta lettera morta!E INVECE SI PENSA AGLI SPOT PUBBLICITARI!!!LE ISTITUZIONI CAMPANE, COMPRESO L’OMERTOSO SILENZIO DEL SINDACO DI NAPOLI, E DI QUELLE NAZIONALI, IN STILE ASSOLUTAMENTE BIPARTISAN, HANNO PERSO QUALSIASI CREDIBILITA’ E CONTINUANO A PERDERNE OGNI GIORNO CON TENTATIVI MALDESTRI COME LA PROPAGANDA DELLA FESTA DI CAPODANNO!
#STOPBIOCIDIO