Dura omelia sulla Terra dei fuochi. ‘Amate la gente che Dio vi ha affidato. A lui prima che al partito un giorno dovrete rendere conto”. Lo ha detto il vescovo di Acerra (Napoli), monsignor Antonio Di Donna, durante il discorso di insediamento, rivolgendosi ai sindaci della diocesi (Acerra, Arienzo, Casalnuovo, Cervino, San Felice a Cancello e Santa Maria a Vico), esortandoli a tenere ”alta la guardia”. ”
Terra dei Fuochi, il je accuse del Vescovo
Fate sulla vostra citta’ un segno di croce prima di addormentarvi la notte – ha detto – questo gesto vi riscattera’ dalle tante frustrazioni che, nel corso della giornata, avrete sperimentato. E quando toccherete con mano l’insufficienza della vostra fatica, affidatevi a Dio perche’ sia lui a custodire la vostra citta”’. Il nuovo Vescovo di Acerra ha affermato che il territorio della Diocesi ”e’ stato sottoposto ad un vero e proprio saccheggio ambientale, anzitutto a causa di insediamenti industriali inquinanti”. ”Mi unisco al grido di giustizia dei cittadini per lo scempio del territorio, ma dobbiamo chiederci: dove eravamo mentre avveniva questo scempio? Come e’ stato possibile? Uno dei fattori che ha contribuito all’inquinamento del nostro territorio, e’ l’interramento di sostanze smaltite illecitamente. I prodotti di qualita’ della nostra agricoltura oggi vengono respinti per paura o pregiudizi. Ma come e’ stato possibile? Molti sapevano ed hanno taciuto. Le denunce non sono state prese sul serio. Il quadro drammatico era gia’ chiaro diversi anni fa. Ma ben poco si e’ fatto. Ed i veleni non hanno perso tempo. E mentre i clan camorristici, gli imprenditori e i politici collusi si sono arricchiti, la gente ha cominciato ad ammalarsi e a morire. Con sincera onesta’, dobbiamo riconoscere che tanto scempio e’ stato causato non solo dalla prepotenza affarista di alcuni, ma anche dal silenzio di tanti”.
Esiste un nesso fra rifiuti e tumori
Il Vescovo, infine, ha affermato che la comunita’ scientifica ha confermato la correlazione tra l’aumento di patologie tumorali e gli inquinamenti presenti. ”La bonifica di alcune aree – ha concluso – pure ampiamente riconosciuta dagli enti preposti, e’ gravemente disattesa. L’Osservatorio ambientale regionale, istituito in coincidenza con la messa in esercizio del termovalorizzatore, disattende ai suoi compiti”.