“Con un costo non superiore a 1 centesimo per chilogrammo di merce e’ possibile mettere in atto un controllo capillare ogni 20.000 Kg della stessa, garantendo adeguatamente la salute dei cittadini”. Lo afferma il presidente del Consiglio nazionale dei chimici (Cnc) Armando Zingales, esprimendo rammarico non solo per la gravita’ di quanto sta accadendo in Campania in tema di gestione dei rifiuti, ma anche perche’ le proposte della categoria, avanzate gia’ un anno fa, non sono mai state prese in considerazione dalle istituzioni. Eppure – ricorda una nota – il Cnc aveva segnalato la preoccupante escalation dell’emergenza rifiuti con una missiva ufficiale all’assessore regionale alla Sanita’ della Campania, dove si chiedeva chiaramente di “emanare un apposito Decreto per fissare l’obbligo di ‘screening’ e le modalita’ di pubblicita’ a favore della merce sottoposta a tali esami”. Lo stesso avviso e suggerimento era partito dai chimici anche verso altri indirizzi: gli assessorati alla Salute delle Regioni Puglia e Sicilia, oltre che ai sindaci delle maggiori citta’ di queste aree. “La nostra posizione – conferma ora Zingales – non puo’ che restare la stessa rispetto a 12 mesi or sono: occorre l’obbligo di screening per le merci. Un modo per tutelare anche la salubrita’ dei prodotti, salvaguardando i produttori onesti e le produzioni locali, pesantemente compromesse in termini di immagine”
Per i chimici “sui gravi inquinamenti, e sulle connivenze o omissioni che li hanno consentiti, incidono pesanti ritardi. Come sempre nel nostro Paese c’e’ chi scopre oggi le cose che altri, e noi fra questi, dicono da anni. La verita’ su responsabilita’ e reati dovra’ essere accertata dalla magistratura – dice Zingales – ma forse e’ giusto chiedersi perche’ i richiami fatti dal Cnc a garanzia dei cittadini non siano mai stati ascoltati”. Del resto, osserva ancora il Consiglio nazionale dei chimici, appare sempre piu’ difficile effettuare controlli adeguati se mancano le adeguate professionalita’ deputate a svolgerli: “La circostanza e’ purtroppo confermata dal fatto che i chimici nel settore della sanita’ siano quasi scomparsi, lasciando scoperti importanti settori, a partire dal contributo analitico alla diagnosi neonatale di importanti patologie. La burocrazia purtroppo continua a rimanere sorda alle preoccupazione da noi espresse ormai da troppo tempo”