Anche se l’emergenza Terra dei Fuochi è molto lontana dalla soluzione, l’arresto dei due tunisini ieri che cercavano di incendiare rifiuti a poca distanza da una scuola è importante per due ragioni. Prima di tutto perché sono stati i cittadini a segnalare la cosa alle forze dell’ordine: segno che il muro del silenzio che per anni ha avvolto questi roghi si sta sgretolando. Ma è anche significativo il fatto che gli arresti siano avvenuti a Casal Di Principe, cuore dei casalesi, e sulla scorta delle nuove norme contenute nel decreto sulla Terra dei Fuochi.
Ma prosegue anche il lavoro degli investigatori per scoprire i depositi delle sostanze tossiche nascoste dai clan. Sono stati i pentiti Roberto Bargas e Francesco Della Corte, ex fedelissimi di Nicola Schiavone, figlio di Sandokan, a indicare agli investigatori del Dda il luogo dove, a loro dire, sarebbero stati interrati dei rifiuti pericolosi. Al momento le pale meccaniche di Forestale e Carabinieri hanno raggiunto una profondita’ di circa 12 metri, rinvenendo oltre a dei copertomi, materiale di risulta edilizia e fanghi la cui natura sara’ accertata da successive analisi dell’Arpac
Novità in arrivo anche dalla Camera. “Le somme di denaro o altri beni immobili ed i proventi di attività finanziarie confiscati, a seguito dell’emanazione di sentenze definitive, ovvero dell’applicazione di misure di prevenzione di cui alla legge 31 maggio 1965, n. 575 (“Disposizioni contro le organizzazioni criminali di tipo mafioso, anche straniere”; Ndr)” per reati “commessi nel territorio della Regione Campania, affluiscono al Fondo unico giustizia” per “essere destinati alla realizzazione di interventi prioritari di messa in sicurezza e di bonifica dei siti inquinati della medesima regione”. È quanto prevede in sintesi un nuovo emendamento al decreto legge Terra dei fuochi presentato questa mattina dal relatore Alessandro Bratti (Pd) in commissione Ambiente alla Camera, dove è in corso la discussione delle proposte emendative al dl sulle emergenze ambientali in Campania e in Puglia, che recepisce un emendamento del Pd che Public Policy era riuscito ad anticipare la scorsa settimana. Nello specifico l’emendamento che istituisce un comma 5-bis all’articolo 2 del dl, si riferisce ai reati di traffico illecito di rifiuti e di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti previsti dal decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 su “Norme in materia ambientale”.