“Il folk è il rock del popolo e la tarantella un rifugio per la mente”: così Teresa De Sio presenta “Tarantella for Africa”, evento multietnico di solidarietà in programma da domani a domenica a Montemarano (Avellino), che vede insieme volontariato, solidarietà, ma soprattutto arte, cultura, tradizioni. A chiudere l’evento sarà proprio la cantautrice e scrittrice Teresa De Sio. “Il legame con la tarantella montemaranese ha origine dall’inizio della mia carriera di musicista – afferma la De Sio -. Negli anni Settanta, quando ho cominciato con Musica Nova, la tarantella costituiva le fondamenta del mio lavoro ed era un punto di partenza di tutti i musicisti dell’epoca. La musica popolare e la tarantella sono un elemento importante, per la struttura ritmica che sollecita e richiama la natura umana. La tarantella è un rifugio per la mente, per la ripetitività del ritmo: la ripetizione del ritmo dà un senso di sollievo e sospensione dai pensieri, tant’è che in passato era una sorta di farmaco psichico”. “Tarantella for Africa” è un evento curato da Roberto D’Agnese, presidente della Scuola di Tarantella Montemaranese, che vede la musica come veicolo di solidarietà e strumento di integrazione culturale, attraverso la presenza di associazioni come GMA, Gruppo Missione Alem, il Centro Rifugiati SPRAR di Sant’Angelo dei Lombardi e la musica del gruppo Africa Revolution Sound, che collegheranno la realtà montemaranese con il continente africano. “La musica popolare sopravviverà finché esiste il popolo – afferma De Sio – ma il popolo sta cambiando fisionomia ed è sempre più assimilato al main stream, ovvero ai modelli padronali alti che la Tv dei talent ci sottopone. Questi modelli attentano all’originalità della musica popolare, ma devo riconoscere che ci sono molti gruppi anche di giovani che stanno recuperando stili popolari da nord e sud e questi giovani giocano un ruolo importante perché loro devono mandare avanti la tradizione come l’hanno raccolta”.