Sulle tasse il governo rilancia, siglato l’accordo con i sindacati sul cuneo fiscale adesso si comincia seriamente a ragionare della riforma dell’Irpef che dovrebbe essere inserita in una delega al governo da approvare per la primavera. L’obiettivo dichiarato è quello di mettere più soldi nelle tasche di chi guadagna redditi bassi o medio-bassi. Il problema, ovviamente, è come reperire le risorse per un’operazione che costerà tra i dieci e i venti miliardi, anche nella sua versione meno ambiziosa. Soldi che, spiegano dal governo, dovranno venire realisticamente dall’Iva, oltre che dal taglio delle attuali detrazioni e deduzioni fiscali. Il taglio del cuneo che sarà in vigore dal primo luglio, insomma, dovrebbe essere solo un antipasto della vera riforma del fisco. Verrà inserito in un decreto-legge, probabilmente, e porterà circa 100 euro in più al mese nelle tasche di 16 milioni di lavoratori. In realtà, per gli 11,7 milioni che già ricevevano gli 80 euro di bonus decisi dal governo Renzi, l’aumento sarà solo di 20 euro al mese. Ma da luglio il bonus sarà esteso, anche se in misura decrescente, anche a chi guadagna fino a 40mila euro (mentre finora il “tetto” era di 24mila e 600 euro), vale a dire altri 4,3 milioni di persone. Operazione che, appunto, i pensionati contestano. Spiega Patrizia Volponi, segretaria della Cisl con delega alle politiche previdenziali: «Il governo ci ha completamente ignorati anche stavolta, con l’operazione sul cuneo fiscale. Siamo molto arrabbiati, siamo indignati. I pensionati sono 16,4 milioni, e votano! Questo volerci ignorare non porterà fortuna al governo, siamo pronti a tornare in piazza». In una intervista al Messaggero il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta sottolinea che non è «utile fare il gioco delle bandierine all’interno della maggioranza: la questione dell’Irpef dobbiamo affrontarla in termini complessivi, all’interno di una riforma strutturale del fisco». E alla domanda se è possibile immaginare che nei prossimi mesi saranno trovati altri soldi per rafforzare il taglio del cuneo risponde: «No, da qui a luglio non credo sarà possibile: l’operazione è ormai definita. Ma per il prossimoanno sarà indispensabile recuperare risorse. Quest’anno ci sono 3 miliardi sul piatto, ne serviranno 5 nel 2021 e dobbiamo porci da subito il problema di come fare a finanziare la riforma».