Da Giugliano a Trapani, scoppia la rivolta contro i maxiaumenti della Tares. Ma la protesta potrebbe estendersi a macchia d’olio nel Sud.
Una cinquantina di persone sta protestando dinanzi all’ingresso del Palazzo Comunale di Giugliano contro la Tares. Una tassazione che, denunciano i manifestanti, ritengono troppo elevata e che a loro dire andrebbe rivista, introducendo almeno delle agevolazioni per le famiglie con redditi bassi. I manifestanti dicono che rispetto alla Tarsu l’aumento e’ insostenibile. Tariffe che per una famiglia di 4 persone, che occupa un alloggio non grande di tre stanze, si aggirano intorno ai 760 euro. I bollettini – con scadenza 16 dicembre – stanno per essere notificati proprio in questi giorni ma sara’ possibile pagare entro i 15 giorni successivi alla data di consegna. Neanche l’agevolazione della rateizzazione (quattro rate) e’ servita a placare gli animi in un citta’ pesantemente provata dall’emergenza rifiuti, dove anche la raccolta differenziata stenta a decollare.
Proteste anche a Trapani
Nuove contestazioni questa mattina nei confronti del sindaco di Trapani Vito Damiano, in questi giorni nel mirino per gli aumenti della nuova tassa sui rifiuti. Prima dell’inizio della seduta del Consiglio comunale, alcuni cittadini accorsi ad assistere ai lavori hanno inveito contro Damiano, generale dei carabinieri a riposo. “Noi non siamo l’esercito che era abituato a comandare. Lei non e’ un mero esecutore delle direttive del Governo nazionale”, ha gridato uno dei dimostranti, che ha aggiunto: “Sono tra quelli che l’hanno votata ma abbiamo capito che non sa amministrare. Si passi una mano sulla coscienza e si dimetta”. Nessuna replica dal sindaco. A riportare l’ordine il presidente del Consiglio comunale Peppe Bianco: “Fateci lavorare”. ha detto ai contestatori. Davanti a Palazzo Cavarretta, hanno manifestato una cinquantina di studenti mentre l’ingresso nel municipio, presidiato dalle forze dell’ordine, e’ stato consentito solo a 30 cittadini.