Per i capannoni si profila l’ennesimo aggravio di tasse per via dell’effetto Imu-Tasi: rispetto al 2013 si potrà salire in media fino a 769 euro secondo la Cgia di Mestre che ha effettuato delle simulazioni su tre diverse realtà produttive di piccola dimensione. “Ancora una volta – segnala il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi – le modifiche sulla tassazione degli immobili rischiano di aggravare ulteriormente il peso fiscale sulle imprese. Sia chiaro: il reperimento delle risorse per finanziare le detrazioni in capo alle famiglie meno abbienti è condivisibile, ma corriamo il pericolo di aumentare il carico fiscale, soprattutto sulle piccole imprese, che ha ormai raggiunto un livello non più accettabile”. Nel 2014, alla luce delle disposizioni annunciate dal Governo Letta, ricorda la Cgia, l’aumento dell’aliquota della Tasi dovrà oscillare tra lo 0,1 e lo 0,8 per mille. Sia per le seconde e terze case sia per i beni strumentali è stato deciso che la somma delle aliquote Imu e Tasi non potrà superare la soglia massima dell’11,4 per mille (10,6 per l’Imu più 0,8 per la Tasi).
Nel caso di un artigiano installatore impianti con un reddito medio annuo di 40.000 euro e un capannone D1 di 500 mq con rendita di 2.167 euro, la Cgia prevede tre scenari: se all’aliquota Imu del 9,33 per mille (aliquota media nazionale applicata sui capannoni nel 2012) e quella Tasi ancorata al valore base dell’1 per mille (totale 10,33 per mille), si aggiunge il prelievo rifiuti, al netto della maggiorazione Tares pagata nel 2013, nel 2014 questo imprenditore subirà un aggravio di 73 euro; se, invece, all’aliquota Imu del 10,6 per mille e quella Tasi allo 0,8 per mille (totale valore massimo 11,4 per mille), si aggiunge il prelievo rifiuti, al netto della maggiorazione Tares pagata nel 2013, nel 2014 questo imprenditore pagherà 211 euro aggiuntivi; infine, se all’aliquota Imu del 9,33 per mille e quella Tasi al 2,7 per mille (totale valore massimo 11,4 per mille), si aggiunge il prelievo rifiuti, al netto della maggiorazione Tares pagata nel 2013, nel 2014 questo imprenditore subirà un maggior prelievo di 232 euro. In aggiunta, sottolinea la Cgia nell’ultimo caso l’aggravio può essere addirittura maggiore della seconda ipotesi anche se la somma delle aliquote Imu più Tasi è sempre pari all’11,4 per mille. Ciò avviene, spiegano gli artigiani, “perché l’Imu è, seppur parzialmente, deducibile. Di conseguenza, all’aumentare dell’aliquota della Tasi si riduce la quota che può essere dedotta”.
Il secondo caso preso in esame dalla Cgia riguarda una Snc artigiana 2 socie e 4 dipendenti con un reddito di 60.000 euro e un capannone di 1.000 mq categoria D1 rendita 5.776 euro. In questo caso se all’aliquota Imu del 9,33 per mille (aliquota media nazionale applicata sui capannoni nel 2012) e quella Tasi ancorata al valore base dell’1 per mille (totale 10,33 per mille), si aggiunge il prelievo rifiuti, al netto della maggiorazione Tares pagata nel 2013, nel 2014 questo imprenditore subirà un aggravio di 263 euro; se all’aliquota Imu del 10,6 per mille e quella Tasi allo 0,8 per mille (totale valore massimo 11,4 per mille), si aggiunge il prelievo rifiuti, al netto della maggiorazione Tares pagata nel 2013, nel 2014 questo imprenditore pagherà 638 euro aggiuntivi; se all’aliquota Imu del 9,33 per mille e quella Tasi al 2,7 per mille (totale valore massimo 11,4 per mille), si aggiunge il prelievo rifiuti, al netto della maggiorazione Tares pagata nel 2013, nel 2014 questo imprenditore subirà un maggior prelievo di 685 euro. Infine il terzo caso riguarda una srl con 2 soci e 20 dipendenti reddito 80.000 euro – capannone di 3.000 mq categoria D7 con rendita 9.700 euro.
Se all’aliquota Imu del 9,33 per mille (aliquota media nazionale applicata sui capannoni nel 2012) e quella Tasi ancorata al valore base dell’1 per mille (totale 10,33 per mille), si aggiunge il prelievo rifiuti, al netto della maggiorazione Tares pagata nel 2013, nel 2014 questo imprenditore subirà un aggravio di 61 euro; se all’aliquota Imu del 10,6 per mille e quella Tasi allo 0,8 per mille (totale valore massimo 11,4 per mille), si aggiunge il prelievo rifiuti, al netto della maggiorazione Tares pagata nel 2013, nel 2014 questo imprenditore pagherà 685 euro aggiuntivi; se all’aliquota Imu del 9,33 per mille e quella Tasi al 2,7 per mille (totale valore massimo 11,4 per mille), si aggiunge il prelievo rifiuti, al netto della maggiorazione Tares pagata nel 2013, nel 2014 questo imprenditore subirà un maggior prelievo di 769 euro, concludono gli artigiani di Mestre.