Stamattina comitati e realtà sociali attive contro discariche e inceneritori nel Lazio hanno dato vita a un’azione dimostrativa sotto gli uffici del Commissario Speciale all’emergenza rifiuti della Regione Lazio, Goffredo Sottile. Gli attivisti hanno depositato davanti all’ingresso dell’edificio di Via Cavour alcuni sacchi di spazzatura e srotolato uno striscione con la scritta “Gestione Emergenziale? Ci rifiutiamo!” per manifestare la propria opposizione alla gestione emergenziale dei rifiuti e al modello di smaltimento basato su discariche ed inceneritori.


L’azione di questa mattina sostiene la manifestazione prevista per sabato 16 novembre a Napoli, “StopBiocidio #fiumeinpiena”, che porterà  in piazza cittadini e comitati di tutta la Campania e di altre regioni impegnati in difesa della salute e dei territori.”La chiusura della più grande discarica di rifiuti tal quale d’Europa, Malagrotta, avrebbe dovuto rappresentare la fine di un modello di gestione del ciclo dei rifiuti insostenibile, non l’inizio di un’emergenza – fanno sapere i manifestanti – La prassi consolidata dell’accentramento di pieni poteri nella mani di un commissario speciale si è tradotta poi nella possibilità di derogare alle normative ambientali, favorendo interessi economici ormai consolidati nella gestione dei rifiuti”.


“Nel frattempo le dinamiche di sacrificio dei territori della provincia di Roma costretti dalle decisioni commissariali ad accogliere l’enorme quantità  di rifiuti proveniente dalla capitale, hanno dato vita alle lotte delle comunità  locali”, continuano citando l’opposizione all’inceneritore di Albano, alla discarica di Cupinoro e a quella di Falcognana, lo stato di emergenza ambientale di Colleferro e della Valle del Sacco, la situazione dell’area di Malagrotta, le preoccupazioni sullo sversamento di rifiuti tossici nelle province di Latina e Frosinone”. Alla fine dell’azione simbolica, “che si è svolta in maniera pacifica, una decina di attivisti sono stati strattonati e identificati dalle forze dell’ordine”.