Ultime notizie Eav, società presieduta da Umberto De Gregorio.Si chiama Stadler il nuovo treno ibrido che verrà utilizzato sulla linea Piedimonte Matese/Napoli. E’ previsto che cinque nuovi convogli diesel/elettrici entreranno in servizio entro il 2022. “Il treno – è il commento di De Gregorio – potrà partire dalle stazioni in modalità completamente elettrica con conseguente minore impatto in termini di inquinamento”. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra Eav/Regione Campania e FNM/Ferrovie Nord/ Regione Lombardia. Eav infatti si è inserita in un accordo quadro già siglato tra FNM e Stadler, allo scopo di conseguire economie di scala e di tempo. Primo esperimento in Italia di collaborazione tra Nord e Sud in questo settore.
Notizie che chiudono una settimana in cui Napoli e Portici sono state per un giorno nuovamente capitali italiane dellamobilità su treno. Dopo centottanta anni. Furono i Borbone, come è noto, i primi regnanti a favorire l’innovazione su rotaie che ha rivoluzionato il sistema dei trasporti in Italia. La prima linea ferroviaria nacque infatti nel territorio all’epoca facente parte del regno delle Due Sicilie e fu commissionata da re Ferdinando II delle Due Sicilie.Inaugurata il 3 ottobre 1839, aveva la lunghezza di 7chilometri e 250 metri. Gli stessi che ha coperto il treno storico che sabato 5 ottobre del 2019, con a bordo il presidente della Repubblica.
E’ stata l’occasione per mettere a fuoco il tema degli investimenti in infrastrutture come fondamentali per il rilancio del nostro Paese che passi attraverso una riduzione di quello che si può considerare il principale divide di un Paese troppo lungo. Tema che sarà al centro di un prossimo Consiglio dei ministri. La lista dei progetti da far ripartire o accelerare vale circa 70 miliardi. L’ex ministro Claudio De Vincenti spiega, in un suo fondo sul Corriere del Mezzogiorno, che le risorse per gli investimenti pubblici già esistono in quanto “sono state stanziate dei Governi della precedente legislatura e anche dal Governo Conte 1: sia risorse ordinarie che aggiuntive, attraverso il Fondo sviluppo e coesione e i Fondi strutturali europei”.