Politica interna
Campagna elettorale, gli scenari. Ultimi giorni di campagna elettorale dominati dal tatticismo: a conferma che i veri piani emergeranno soltanto dopo il voto. E la quasi certezza che nessuno dei partiti né delle coalizioni riuscirà a ottenere una maggioranza sufficiente a governare, acuisce la cautela in tema di alleanze. Mentre il Presidente della Repubblica ha scelto di non muoversi su scenari ipotetici, pronunciandosi solo dopo il voto, quando seguirà ciò che i numeri del Parlamento detteranno. Ma in queste ora a rincorrersi sono soprattutto i nomi di possibili presidenti delle due camere, dopo l’apertura di Berlusconi alla concessione della presidenza ad una delle opposizioni, con riferimento al M5S. Da Fico a Bonino, da Franceschini a Gelmini e Calderoli, ogni nome corrisponde ad uno scenario post voto, mentre i diretti interessati non si espongono.
Campagna elettorale, le dichiarazioni. Mentre per oggi è atteso l’annuncio dei nomi dei ministri per l’ipotesi di governo formulata dal M5S, si registrano le prime polemiche attorno alla figura di Lorenzo Fioramonti, il docente universitario di Pretoria indicato allo Sviluppo economico, accusato da Alessandro Litta Modignani, radicale e presidente dell’Unione della Associazioni pro Israele, di far parte del “boicottaggio accademico” contro Israele. Il diretto interessato smentisce. A sinistra intanto, l’ex premier Enrico Letta si espone e si dice sostenitore di una ipotesi di rafforzamento di Gentiloni. Mentre a destra, alla vigilia del primo e unico appuntamento comune che i leader del centrodestra si concederanno in campagna elettorale, oggi al Tempio di Adriano a Roma, Silvio Berlusconi annuncia l’intensione di creare un ministero per gli anziani e rinnova l’ipotesi Tajani a Palazzo Chigi.
Politica estera
USA. Nel corso di una riunione del gruppo bipartisan di parlamentari riuniti alla Casa Bianca, parzialmente trasmessa in diretta televisiva, il presidente USA Trump ha fatto riferimento alla possibilità di riprendere una proposta di legge del 2013 mai approvata sul controllo delle armi. L’uscita a sorpresa arriva nel corso di ore turbolente alla Casa Bianca, dopo le dimissionidi Hope Hicks, storica collaboratrice della famiglia Trump e direttrice delle comunicazioni, e durante lo scontro tra Jared Kushner e il capo di gabinetto Kelly. L’addio della Hicks dipende da due fronti aperti che la riguardano: la sua relazione con Rob Porter, e il coinvolgimento nel “Russigate”.
Brexit. La Commissione europea ha presentato ieri l’attesa bozza di trattato in vista del divorzio della Gran Bretagna dall’Unione. Tra i punti più controversi, la proposta di risolvere la questione irlandese mantenendo l’Irlanda del Nord nell’unione doganale. Soluzione violentemente criticata oltre Manica: Theresa May definisce “inaccettabile per qualunque premier britannico” la proposta delineata da Michel Barnier, capo delegazione europeo sulla Brexit. Una minaccia all’integrità costituzionale del nostro paese”, dice la May, mentre anche tra gli unionisti nord-irlandesi del Dub, l’ipotesi viene definita “offensiva”.
Economia e Finanza
Contratti. A pochi giorni dal voto Confindustria e sindacati hanno raggiunto l’accordo sulle nuove regole della contrattazione, dopo un vertice nella notte tra il presidente dell’associazione imprenditoriale, Vincenzo Boccia, e i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Confindustria e sindacati puntano a raggiungere quattro obiettivi: riaffermare il ruolo di indirizzo delle confederazioni sulle categorie rispetto a un sistema che altrimenti rischiava l’anarchia; evitare che il prossimo governo e Parlamento approvino una legge sul salario minimo che spiazzerebbe la contrattazione; fermare la proliferazione dei contratti e il dumping salariale conseguente a intese stipulate da organizzazioni non rappresentative; aprire la contrattazione alle novità del welfare integrativo e alle potenzialità della partecipazione dei lavoratori all’impresa. Soddisfazione da parte di Confindustria: “La chiusura del confronto rappresenta una tappa verso un sistema di relazioni industriali più efficace e partecipativo, volto a garantire, attraverso un nuovo modello contrattuale, un miglioramento della competitività delle imprese con un incremento della produttività accompagnata da una crescita dei salari”.
Imprese. Sarà emanato in questi giornii il decreto attuativo delle misure fiscali, previste nell’ultima legge di bilancio, per incentivare l’approdo in Borsa delle piccole e medie imprese. Le agevolazioni saranno concesse sia alle imprese che scelgono di quotarsi in Ipo con una semplice offerta pubblica di vendita, sia a quelle optano per l’aumento di capitale. Il credito d’imposta si potrà utilizzare in compensazione dal 2019. Il credito d’imposta viene ritenuto applicabile alle società che sostengono costi finalizzati alla propria quotazione. Intanto Maria Bianca Farina, presidente dell’associazione delle imprese assicurative, dice: “Il sistema produttivo, caratterizzato da imprese di dimensioni medio-piccole, ha come predominante canale di finanziamento le banche. Ma per realizzare progetti importanti serve altro. Noi vogliamo intervenire con investimenti “diretti” in imprese e infrastrutture: stiamo lavorando al progetto di un Fondo per gli investimenti. Con una riallocazione di appena il 2% delle nostre riserve si potrebbero mettere a disposizione del Paese circa 15 miliardi di euro”.