Politica interna
Pontida. Il vicepremier dal raduno di Pontida lancia la campagna elettorale per le europee del 2019, che saranno “un referendum tra le èlite della finanza e dell’immigrazione e l’Europa dei popoli”. “O noi o loro: abbatteremo il muro di Bruxelles come è stato distrutto quello di Berlino, quando sembrava impensabile”, è il grido di battaglia del segretario federale che ci ha preso gusto e con Di Maio e il MSS vuole restare al potere. “La sinistra si rassegni, saremo al governo per trent’anni”. La partita nazionale ieri a Pontida ha avuto il proprio coronamento, con un’unanimità di posizioni allineate a quella del leader. Mentre dal palco Giancarlo Giorgetti denuncia quell’Unione che vuole sostituire gli europei con la forza lavoro immigrata, qualcuno appiccica l’immagine al centrodestra: “Di fatto, non ci sarà bisogno di un partito unico. Sarà una sostituzione etnica”.
Pd. L’annuncio della discesa in campo nella partita della segreteria Pd di Nicola Zingaretti: “Adesso dobbiamo stringere sulla data del congresso prima delle Europee. Evitare colpi di coda e perdite di tempo. Se prima dei ballottaggi c’era l’illusione che il Pd potesse sopravvivere col cambio in folle, adesso non è più così”, ha detto il Governatore del Lazio, che avrebbe già incassato l’appoggio dell’ex premier Gentiloni. E la stessa cosa faranno, a meno di colpi di scena, altri pezzi da novanta dell’esecutivo precedente. Da Andrea Orlando, che ha già messo nero su bianco il suo endorsement; a Dario Franceschini, il cui pacchetto di delegati nell’assemblea nazionale può diventare decisivo. Passando per Marco Minniti. E con un fronte di dialogo con il M5S che potrebbe aprirsi se le crepe create dalle parole di Fico sul caso migranti dovessero avere conseguenze.
Politica estera
Emergenza migranti – Italia. Dopo il naufragio di venerdì in cui hanno perso la vita 100 persone, ieri l’Alto commissariato per i rifugiati ha dato notizia di altri 63 dispersi al largo di Zuwara. “In sette giorni sono state riportate in Libia oltre 2.500 persone e in 10 mila sono richiusi in 20 centri in condizioni estreme con oltre 40 gradi”, denunciano Unhcr e Oim. Intanto il presidente della Camera Fico non fa marcia indietro sulle Ong che “fanno un lavoro straordinario» e sui porti che non devono essere chiusi”. In netta opposizione con la linea del governo dove siedono il capo politico del Movimento 5 stelle e Matteo Salvini. Il presidente della Camera rivendica una storia diversa della forza politica creata da Beppe Grillo. “Non voglio alzare polveroni. Sento però l’esigenza di sottolineare un’identità culturale e di valori che è quella rispetto alla quale nascono i 5 stelle”, dice Fico. E posizione di scontro con Salvini anche per il ministro dei Trasporti Toninelli: “In relazione alle sue parole da Pontida circa le competenze sui porti si fa notare che le prerogative sono congiunte tra Mit e MinInterno, visto che ai Trasporti fanno capo Capitanerie e Guardia Costiera”, fanno sapere dal ministero.
Emergenza migranti – Europa. Il ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer annuncia le dimissioni dalla presidenza del partito e dalla guida del ministero dell’Interno. Il ministro aveva bocciato la linea della Cancelliera Merkel sulla questione migranti, chiedendo linea dura: avrebbe infatti voluto un accordo per respingere i migranti alle frontiere e, in base agli accordi di Dublino, rispedirli nei Paesi di primo approdo, cosa che la Merkel non ha potuto ottenere. Intanto è partito ieri il semestre di presidenza austriaca dell’Unione Europea. Il premier Sebastian Kurz guiderà i lavori, lui che fu protagonista nel 2016 della chisura della rotta balcanica e del pugno duro sul Brennero. Il suo manifesto elettorale troverebbe tranquillamente spazio anche nella Lega delle Leghe annunciata ieri a Pontida da Salvini. L’Islam è un pericolo. L’immigrazione un lusso che non possiamo permetterci. Quindi tolleranza zero ed espulsioni per gli stranieri non inseriti.
Economia e Finanza
Decreto dignità. Ultime modifiche al “decreto dignità”, con il divieto assoluto di pubblicità su giochi e scommesse che farà salvi, in una fase transitoria, i contratti in essere. Nella parte lavoro del decreto si dovrebbe inoltre alleggerire, rispetto alle bozze iniziali, il contributo aggiuntivo sui rinnovi dei contratti a termine (se ne potranno fare al massimo 4 e non più 5 nell’arco di 36 mesi). Non si parla più, infatti, di uno 0,5% per ogni contratto ma di un contributo di 0,1% sul primo rinnovo, dello 0,2% sul secondo e così via. Il ministro Di Maio intanto sulla riforma dei centri per l’impiego: “Sto partendo per la Germania. Incontrerò il ministro del Lavoro tedesco, loro sono un modello da questo punto di vista, hanno un know how pazzesco. Da noi l’agenzia di Reggio Calabria non comunica con quella di Crotone”. Smentita la manovra correttiva in autunno e confermato il disinnesco delle clausole di salvaguardia. E ancora: “Fra il ministro Tria e il sottoscritto c’è piena sintonia. E io penso che il reddito di cittadinanza non possa aspettare. Con 10 milioni di italiani in difficoltà, 5 milioni di poveri, 3 milioni che non sanno come mangiare, siamo di fronte a un allarme sociale che è stato fin troppo sottovalutato”.
Web Tax. Sulla carta la Web tax europea potrebbe fruttare all’incirca 5 miliardi di maggior gettito. Sul tavolo la Commissione europea poco meno di un anno fa ha messo due proposte: una tassa “temporanea” da applicate alle “principali attività digitali”, e una riforma più a lungo respiro e strutturale. Nel primo caso viene introdotto un prelievo del 3% su tutte le società che realizzano un fatturato globale superiore ai 750 milioni di euro e un fatturato europeo di almeno 50. Sul lungo periodo, invece, l’obiettivo è quello di rivedere (magari con un’intesa complessiva in seno al G20) le norme in materia di imposta sulle società, in modo da evitare una doppia imposizione, ma soprattutto per far sì che gli utili siano tassati nel luogo in cui le imprese hanno un’interazione significativa con gli utenti e non in Paesi terzi dove magari il Fisco è più accomdante. Si apre in Italia il dibattito sulla proposta del ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, che lancia l’idea di una web tax comunitaria come strumento per finanziare il piano Marshall europeo per l’Africa, progetto che si sarebbe fatto strada già durante l’ultimo consiglio europeo. “L’idea è creare punti di raccolta e tutela nei Paesi di transito e in quelli rivieraschi per informare e assistere finanziariamente chi intenda tornare indietro”.