Politica interna
Presidenti delle Camere, regge l’asse Salvini – Di Maio. L’accordo tra centrodestra e M5S è andato in porto, le Camere hanno eletto i rispettivi presidenti,. Dopo lo strappo di Matteo Salvini, Silvio Berlusconi ha ceduto su Paolo Romani e a distanza ha stretto la mano a Luigi Di Maio per eleggere al Senato Elisabetta Alberti Casellati (che è comunque una fedelissima del Cavaliere) e il grillino Roberto Fico alla Camera. All’inquilino di Palazzo Grazioli è stata concessa l’ultima mossa quando ha ottenuto che il M55 mollasse Riccardo Fraccaro che nella notte era stato rimesso in pista per la Camera.
Paolo Gentiloni si è dimesso e ora resta in carica per gli affari correnti. Come prassi costituzionale vuole, evocata dal segretario generale del Quirinale Ugo Zampetti che dà l’annuncio delle dimissioni dell’esecutivo, quando si insedia un nuovo Parlamento cala il sipario sul vecchio governo. Anche se il filo fra Mattarella e Gentiloni, in qualche modo, non si spezza. I tempi delle consultazioni, che cominceranno il 3 aprile, non si annunciano brevi.
Presidenti delle Camere, i commenti. Antonio Polito scrive sul Corriere della Sera che l’accordo tra Salvini e Di Maio che ha portato alla elezione dei nuovi presidenti delle Camere punta a ottenre una “leggitimazione reciproca”, che ora, però, ha bisogno di un passo: “un governo che fissi nuove regole, per esempio in materia elettorale, e che dia qualcosa in pasto alla fame di misure popolari segnalata dalle urne, magari abbattendo un po’ di vitalizi e di accise; per poi riportarci presto al voto per il primo ballottaggio della Terza Repubblica, dal quale i due nuovi poli sperano di uscire uno come maggioranza e l’altro come opposizione, pronti a scambiarsi i ruoli elezione dopo elezione”. Tuttavia l’ipotesi di un governo che porti a breve scadenza a nuove elzioni trova scarso credito nei ommenti politici oggi sui giornali. Stefano Folli scrive si Repubblica: “il patto di potere è un po’ troppo scoperto e contiene in sé, implicito, il virus del “governo a tempo”: un’idea che Mattarella ha sempre rigettato perché la considera, a ragione, incostituzionale. In ogni caso Salvini ha ancora bisogno dei voti di quel che resta di Berlusconi: senza di essi, l’eventuale governo con Di Maio non potrebbe navigare, se non fra continui rischi di naufragio. Dopo le due presidenze, siamo appena all’inizio della vera partita, mentre affiorano i primi veti. L’esito non è scontato, così come non è scontato che il Paese, fra due o tre mesi, trovi una maggioranza politica”. E Lina Palmerini sul Sole: “Trovata la maggioranza, servirà un premier e una squadra ma il punto è che se nasce un Governo dovrà essere politico e Salvini e Di Maio dovranno mettere in campo le misure per le quali sono stati votati. Sarà difficile pensare a un Esecutivo lampo per fare la legge elettorale e poi votare: ci sarebbe una prima ferita con un elettorato già deluso e arrabbiato che non si accontenta di “alibi”istituzionali”. E per Scalfari, sempre su Repubblica, in uno scenario che preveda un ritorno a breve alle urne, “un governo c’è già e funziona egregiamente: è quello di Gentiloni, Marco Minniti, Carlo Calenda, Graziano Delrio, Dario Franceschini. Questo governo può efficacemente lavorare e tra un anno il presidente della Repubblica potrebbe indire nuove elezioni”.
Politica estera
Usa, le marce degli studenti contro le armi. Centinaia di marce contro il far west delle armi da fuoco organizzate ieri in tutti gli Stati Uniti. «March for Our Lives», questo il senso della manifestazione globale che ha visto protagonisti i giovani, centinaia di migliaia. Sono state oltre 800 le marce per la vita organizzate in ogni Stato Usa, e in ogni continente del Pianeta, mobilitazioni che hanno riguardato anche Roma, Milano e Firenze, oltre a Parigi, Madrid, Tokyo, Londra, Sidney. Tante le celebrità che si sono unite alla marcia. George Clooney ha donato agli organizzatori 500 mila dollari (cifra promessa anche da Oprah Winfrey e Steven Spielberg) ed ha sfilato a Washington con la moglie Amal. «Il fatto che nessun adulto parla sul palco a DC è un potente messaggio inviato al mondo – dice la star di Hollywood -, se noi non facciamo qualcosa contro la violenza delle armi da fuoco allora lo farete voi».
Catalogna , Puigdemont sfugge all’arresto. Quando la polizia finlandese ha confermato di aver ricevuto l’euro-ordine di arresto del gip del Tribunale Supremo spagnolo, Pablo Llarena, e di aver «attivato le ricerche», Puigdemont aveva già lasciato il paese nordico da 12 ore. Anche le autorità del Belgio, dove sarebbe tomato, sostengono di non sapere dove si trovi. La via penale al conflitto catalano non aiuta a uscire dal vicolo cieco, Dei tre candidati designati dalla maggioranza indipendentista al governo della regione, due sono in carcere -con Turull, l’ex leader dell’Acn Jordi Sanchez, in prigione preventiva da 4 mesi – e Puigdemont è tornato primula rossa. Nell’impossibilità di eleggere un presidente della Generalitat, si materializza un ritorno alle urne il 15 luglio. Due mesi di tensione ancora maggiore, con la piazza indipendentista di nuovo mobilitata, che rischia di essere insostenibile anche per il governo di Rajoy. Intanto la crisi catalana presenta il suo conto economico. Secondo l’ex ministro dell’Economia di Madrid e attuale vicepresidente della Bce, Luis De Guindos, la dichiarazione unilaterale d’indipendenza è costata almeno un miliardo: 133 euro per ogni catalano, 500 a famiglia.
Economia e finanza
I dazi di Trump, prove di tregua Prove di riavvicinamento tra Usa e Ue, con ancora un mese di trattative per evitare una guerra commerciale. Bruxelles chiede di rendere definitiva l’esenzione dei tassi, mentre Washington alza la posta I cinesi, dal canto loro, sono pronti a difendere i loro interessi,come ha ribadito il vice-premier Liu He. In questo scenario gli investitori stanno cercando di mettere a punto le loro strategie e di interpretare le dure dichiarazioni che il presidente Trump sta lanciando. Intanto in 5sedute i mercati azionari hanno perso 2.400 miliardi di dollari.