Politica interna
Lega-M5S. Una doppia partita. A Roma e a Milano, su due tavoli separati. Da un lato nella capitale i Cinque Stelle annunciano la volontà di «interloquire con le altre forze politiche» per scegliere i prossimi presidenti delle Camere. «Vogliamo figure di garanzia», scrivono sul blog. Parole che lasciano il posto ai fatti. La diplomazia assume i contorni di una telefonata, quella che Matteo Salvini fa a Luigi Di Maio in serata. Ufficialmente il contatto avrebbe dovuto riguardare solo la prossima elezione dei presidente di Senato e Camera. Entrambi, infatti, hanno sondato (o promesso di farlo) anche il Pd di Martina e LeU di Grasso. Ma la mera ufficialità è un conto, la sostanza è un’altra. La realtà sta spingendo i leader dei due schieramenti che hanno preso più voti a fare un passo ulteriore: gestire e tracciare i confini di una legislatura che appare azzoppata in partenza.
Pd. «Di Maio e Salvini hanno un patto, l’avete capito?». Piazzato sulla mattonella più centrale del Transatlantico, Dario Franceschini indica a un collega lo spettro più temuto della legislatura: un accordo giallo-verde. Possono formare un governo sovranista, scegliere in qualsiasi istante di tornare alle urne, fare e disfare la legge elettorale senza neanche comunicarlo alle altre forze politiche. «E se torniamo alle urne subito – è la tesi del fondatore di Area dem – il Pd scende al 5%».
Intanto il neoiscritto al Pd Carlo Calenda ha un manifesto per il futuro, è severissimo sul passato, gli manca solo l’annuncio della candidatura a guidare il partito. Il momento non sembra lontano. In una sede in cui il protagonista doveva essere Romano Prodi, il ministro dello Sviluppo economico si prende la scena: distrugge la narrazione a sinistra degli ultimi 25 anni (compresi quelli del Professore dunque). Ripete più volte, anzi, che con quelle ricette la sinistra «è morta», «è scomparsa in tutta Europa», oggi ce ne vuole un’altra. Quale? «Quella che difende il posto di lavoro e non il lavoro in sé, che offre protezione. Il Jobs act è sbagliato non per l’abolizione dell’articolo 18, ma perché contiene un indebolimento sostanziale degli ammortizzatori sociali».
Politica estera
Guerra fredda May-Putin. La Gran Bretagna reagisce con durezza a quello che Theresa May ha definito ieri in Parlamento «l’uso illegale della forza da parte dello Stato russo contro il Regno Unito»: ossia l’avvelenamento col nervino dell’ex spia Sergej Skripal e di sua figlia Yulia. La lista dei provvedimenti illustrati dalla premier britannica è lunga: l’espulsione di 23 diplomatici russi, definiti «funzionari d’intelligence sotto copertura» — il numero più alto dai tempi della Guerra fredda — che dovranno lasciare la Gran Bretagna entro una settimana; la sospensione di tutti i contatti d’alto livello fino alla revoca dell’invito al ministro degli Esteri Serghej Lavrov; il boicottaggio dei Mondiali di calcio in Russia da parte della famiglia reale e dei ministri di governo; il possibile congelamento dei beni di funzionari e uomini d’affari o degli asset dello Stato russo se emergerà «che possano essere stati usati per minacciare la vita o le proprietà di cittadini e residenti». Non solo. Londra ha convocato una riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu, mentre il Foreign Office ha messo in guardia i cittadini britannici dal viaggiare in Russia a causa del rischio di possibili «sentimenti anti-britannici» o «molestie».
Assassinio di Kuciak. Fico offre le dimissioni. È finita con l’offerta di dimissioni la carriera di Robert Fico a capo del governo slovacco. “Inciampato” nel discusso rapporto con una modella nominata assistente, messo in difficoltà dalla scoperta di un legame fra la ragazza e un boss della ndrangheta, è stato travolto infine dalle grandi proteste di piazza dopo l’assassinio del reporter investigativo Jan Kuciak e della sua compagna. «Altrimenti — ha sostenuto Fico — un voto anticipato porterebbe la Slovacchia nel caos». Era apparso chiaro a tutti che l’unico movente possibile per l’omicidio dei due giovani fosse legato al lavoro di Jan. Il giornalista voleva ripulire i suo Paese ed è stato fermato. Ma la morte dei ragazzi, sepolti con gli abiti che avrebbero indossato in maggio, al loro matrimonio, ha trascinato in piazza l’intero Paese.
Economia e finanza
Npl. La lentezza cronica del sisterna giudiziario italiano rischia di diventare una bomba ad orologeria per le banche italiane. Le nuove disposizioni della Vigilanza Bce sul recupero dei crediti in sofferenza impongono limiti di tempo spesso inferiori alla durata media delle procedure, sia delle aste immobiliari per i crediti ipotecari sia dei fallimenti, da cui dipende il recupero dei crediti verso le aziende. Intanto
l’Europa completa la cornice avviata otto mesi fa per «ridurre più velocemente i crediti deteriorati» delle banche, malgrado i progressi recenti nel loro smaltimento. La proposta di legge della Commissione di ieri conferma le indiscrezioni della vigilia e mette dei paletti cui la vigilanza bancaria (Bce) dovrà attenersi se non vuole risponderne in tribunale: «Le regole le devono rispettare le banche, ma anche coloro che vigilano – ha ribadito il presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani Tocca a noi elaborarle: se la Bce supererà le sue competenze in materia saremmo obbligati a ricorrere alla Corte di giustizia».
Tlc. Si profila un ulteriore scontro fra compagnie telefoniche e Agcom sul tema della fatturazione a 28 giorni. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha infatti pubblicato ieri 4 delibere con cui ha diffidato, singolarmente, Tim, Vodafone, Fastweb e Wind Tre chiedendo loro di «far venir meno gli effetti dell’illegittima anticipazione della decorrenza delle fatture emesse successivamente alla data del 23 giugno 2017». Uno «sconto» per venire incontro agli utenti. Visto che per avere un rimborso «sarebbero costretti ad attendere molti mesi», e, in attesa, «non sarebbero nemmeno pienamente liberi di migrare verso altri operatori», con in più la beffa di vedersi anche «l’aumento dei canoni mensili che l’operatore ha già preannunciato in coincidenza col ritorno al ciclo di fatturazione mensile».