Politica interna
Caso Diciotti. Si va verso lo sconto istituzionale sul caso Diciotti. Il procuratore di Agrigento ieri, dopo una ispezione a bordo della nave tra i 177 migranti bloccati da una settimana, ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di sequestro di persona e arresto illegale. Nel corso della giornata il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha dato il via libera allo sbarco dei 29 minori a bordo, ma non degli altri migranti. “Se vogliono autorizzare lo sbarco il presidente della Repubblica o il presidente del Consiglio, lo facciano, ma non con il consenso del ministro dell’intemo”, dichiara Salvini. E irritazione da parte di Salvini c’è anche nei confronti del presidente Fico: “Tu fai il presidente della Camera, io faccio il ministro dell’Interno”. Il Presidente della Repubblica ha seguito con profonda inquietudine la vicenda Diciotti, il pattugliatore d’altura bloccato nel porto di Catania con 177 migranti a bordo. “Non spetta a me scegliere quale nave può attraccare e quale no. La politica sulle migrazioni è responsabilità del governo” aveva fatto sapere lo staff del Quirinale, ma il riproporsi del problema accentua le preoccupazioni del colle.
Autostrade. Ieri il consiglio di Atlantia ha affermato in una nota di riservarsi di valutare a le altre cose, i potenziali effetti della lettera di contestazione inviata dal ministero delle Infrastrutture guidato da Danilo Toninelli, il passo formale di avvio della revoca della convenzione tra Stato e Autostrade firmata nel 2007, con l’obiettivo di tutelare al meglio mercato e risparmiatori. Dal 14 agosto Atlantia ha perso oltre 5 miliardi di capitalizzazione: ieri il titolo è crollato del 3,8%, bruciando altri 590 milioni. L’incertezza e “gli accresciuti rischi del profilo di credito” sono i motivi per cui sempre ieri, a contrattazioni chiuse, Moody’s ha messo in esame il rating di Atlantia, oltre a quelli delle controllate (Autostrade per l’Italia e Aeroporti di Roma). Intanto è nn corso la compilazione da parte della procura di Genova, di un primo elenco di almeno dodici indagati — fra dirigenti di Autostrade e del ministero delle Infrastrutture — per il crollo di ponte Morandi. E il rapporto tra magistratura e commissione ispettiva ministeriale emerge in tutte le sue contraddizioni: il pool di pm che si sta occupando della tragedia si appresta, infatti, a chiedere un incidente probatorio, ovvero quel passaggio dell’indagine in cui viene acquisita, cristallizzata, una prova in una fase precedente al dibattimento. Sul fronte politico, Tria frena all’ipotesi di coinvolgimento di Cdp nella operazione di nazionalizzazione di Autostrade paventata dal M5S.
Politica estera
USA. L’inchiesta del procuratore Mueller su Donald Trump può subire una solta dopo la condanna di Manafort e la confessione di Cohen di aver pagato il silenzio di due prostitute su indicazione del futuro presidente. Prende corpo l’ipotesi fin qui sempre esclusa dell’impicheament. L’ex legale di Trump, Micheal Cohen minaccia di rivelare nuove informazioni sulla collusione di Trump con la Russia per vincere le elezioni del 2016, e il presidente si difende screditandolo. Il nodo della vicenda riguarda il patteggiamento in cui Cohen ha ammesso di aver violato le leggi sui finanziamenti elettorali, su ordine di Trump, per comprare il silenzio della pornostar Stormy Daniels e della coniglietta di Playboy Karen McDougal sulle loro relazioni con Donald. I procuratori hanno appurato che la Trump Organization aveva trasferito 420.000 dollari all’ex avvocato, per pagare le due donne. Questi sono reati, ma secondo la policy adottata finora dal dipartimento alla Giustizia, un presidente in carica non può essere processato dalla magistratura ordinaria. Le opzioni quindi sono due: incriminare ora Trump per giudicarlo quando non sarà più in carica, oppure delegare la scelta al Congresso per l’eventuale impeachment.
Isis. Torna a parlare Al Baghdadi, leader dell’ISIS, smentendo quindi le ipotesi di uan sua morte. La prova è un messaggio audio di 54 minuti diffuso da Al Furgan, potente divisione media dello Stato Islamico, in occasione della festa musulmana del sacrificio. “La vittoria non è nella conquista dei territori ma nelle forza dei nostri soldati”, dice Al Baghdadi, giustificando le sconfitte in Iraq e Siria. La voce secondo gli esperti di intelligence è effettivamente la sua e il messaggio sarebbe stato registrato pochi giorni fa. Non manca l’invito a nuovi attacchi, come successo in Europa e in Canada. Intanto emerge sulla stampa internazionale come combattenti stranieri dell’Isis catturati dai curdi delle Forze democratiche siriane finiscano in una prigione segreta di 30mila metri quadrati che si trova accanto alla base americana di Ain Issa, nel nord della Siria. Una sorta di “Guantanamo”, come definita dalla’analista Landis, dove gli islamisti rischiano di rimanere in un limbo giuridico, con il rischio che le celle diventino scuole di jihad. Proprio in un contesto simile, Camp Bucca, è stato rinchiuso fra il 2004 e il 2006 un militante “di secondo piano”, diventato poi l’autoprodamato califfo sotto il nome di Abu Bakr al Baghdadi. Gli ufficiali curdi delle Sdf non confermano, ma ammettono che ormai la maggior parte dei prigionieri dell’Isis «non è più gestita» da loro.
Economia e Finanza
Mercati. Secondo i dati della Banca centrale europea, il saldo delle attività degli investitori esteri tra maggio e giugno è un segno rosso per 34 e 38 miliardi di obbligazioni italiane. Anche se i titoli di Stato ammontano «solo» a 33 miliardi in giugno e a poco più di 23 in maggio. Il risultato, però, non cambia: chi ritiene di avere in portafoglio troppa Italia rispetto al tasso di incertezza sopportabile per il suo interesse, vende il debito tricolore. Due impennate negative, una di seguito all’altra, che sottolineano una volta di più le fragilità con cui il Paese è chiamato a fare i conti. Cifre da non enfatizzare, dicono in ambienti del Tesoro. Ma nemmeno da sottovalutare. Carlo Cottarelli sostiene a queso proposito che i rischi sono relativi soprattutto ad uno spostamento di titoli da acquirenti esteri a quelli italiani è stato accompagnato da un aumento dei tassi di interesse sui titoli di Stato, e al crescere della quantità di titoli di Stato detenuti dalle banche italiane, il legame tra situazione dei conti pubblici e bilancio delle banche diventa più stretto, con la conseguenza che game possibili futuri aumenti dei tassi sui titoli di Stato causati da un deterioramento dei conti pubblici avrebbero maggiori effetti negativi per le banche.
Fondi Ue. Entro il 31 dicembre 2018 l’Italia deve rispettare determinati target di assorbimento delle risorse relative alla programmazione 2014-2020, pena il disimpegno e il “ritorno” a Bruxelles. Ma dal rendiconto dell’Agenzia per la coesione territoriale, emerge che 19 programmi operativi su un totale di 51 (tra nazionali e regionali) non hanno raggiunto il target. Nel complesso, la spesa sostenuta e certificata alla Commissione è stata di poco inferiore a 4,5 miliardi e il connesso livello del tiraggio delle risorse (cioè i rimborsi Ue) a valere sul bilancio comunitario si attesta a 2,8 miliardi. Significa che entro la fine dell’anno, quindi in quattro mesi, va ancora richiesto a Bruxelles il 47% dei rimborsi, circa 2,5 miliardi. II ministro del Sud Barbara Lezzi formalizzerà alla Ue la richiesta di una mini proroga, anche solo per un paio di mesi, per i Programmi marginalmente in ritardo con la rendicontazione 70%, mentre altri come competitività, riduzione CO2 sono intorno al 50%.