Politica interna
Governo /1– Dopo più di quaranta giorni e due giri di consultazioni, le forze politiche non hanno prodotto nulla: troppi distinguo, veti, personalismi. Zero passi avanti, tanto che ancora ieri sera dagli emissari dei partiti non erano rimbalzati segnali univoci al Quirinale. Perciò ci proverà il presidente Sergio Mattarella, da domani, a sbloccare lo stallo. E, per come si sono messe le cose e a meno di clamorose novità dell’ultima ora, potrebbe farlo per interposta persona con un preincarico o affidandosi a un esploratore a partire dal centrodestra. Di Maio intanto lancia un ultimatum a Salvini: ancora pochi giorni, poi chiudo il forno. “Sì al dialogo”, dice Debora Serracchiani (Pd) riguardo alla partita per la formazione di un governo “ma prima gli altri ammettano il fallimento”. “No” invece “agli ultimatum dei 5 Stelle: chiariscano cosa vogliono fare, finora hanno ripetuto solo ‘Di Maio premier'”. “Noi siamo alternativi alla Lega e ai 5Stelle”, ripete Ettore Rosato (Pd), vicepresidente della Camera, “e non mi sembra di aver visto nulla che dovrebbe farci cambiare idea”. E Piero Fassino avverte: “Senza accordo Lega-M5s vogliamo essere protagonisti del governo”.
Governo/2 – Ancora dieci giorni e il Colle avrà raggiunto il primo obiettivo: chiudere la finestra elettorale di giugno e impedire – a chi l’avesse in mente – di puntare alle urne entro l’estate. Il secondo obiettivo invece è tutto da costruire, perché la prospettiva di un governo tra centrodestra e Cinquestelle appare irrealizzabile: il nodo della premiership sta inesorabilmente soffocando il dialogo tra Salvini e Di Maio, che per motivi diversi non vogliono né possono cedere su Palazzo Chigi. L’incarico che Mattarella si appresta ad affidare a un rappresentante del centrodestra servirà a certificare i residui margini di accordo o il suo definitivo fallimento. Urbano Cairo da più parti viene indicato come la figura terza che può rappresentare una sintesi tra le posizioni di Matteo Salvini e quelle di Luigi Di Maio. “Non se n’è mai parlato, non c’è stato alcun contatto”, dice, “e il tema non è minimamente d’attualità. Ma nella vita non bisogna mai escludere nulla”. “Auspico che le cose si sistemino per il Paese – aggiunge – . Tv e ‘Corriere’ non sono filogrillini”.
Politica estera
Crisi siriana – Tre giorni dopo il raid in Siria, l’alleanza mostra già la corda: Trump smentisce Macron e ribadisce la sua intenzione di riportare a casa le truppe appena possibile. Mentre in Italia è scontro tra Di Maio e Salvini. L’Ue: “Servono negoziati politici”. Ancora bloccati gli ispettori dell’Opac, l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche: siriani e russi non consentirebbero l’accesso all’area di Douma, il luogo della strage attribuita alle armi chimiche di Assad. Trump intanto apre un nuovo fronte con Russia e Cina: quello valutario. Il presidente Usa accusa Mosca e Pechino di svalutare le loro monete, mentre gli Stati Uniti stanno innalzando i tassi di interesse. Il tweet trumpiano segue l’annuncio di ulteriori sanzioni contro la Russia per la guerra in Siria. La questione delle sanzioni alla Russia irrompe nel dibattito tra i partiti e condiziona la crisi politica. La Lega è perentoria: vanno abolite, ci costano un miliardo l’anno, dice il vicepresidente della Camera e vicesegretario del partito, Lorenzo Fontana.
Cuba – Oggi, mentre Raúl Castro sta per uscire di scena, il quadro cubano sembra meno promettente di quanto appariva alla ripresa dei rapporti diplomatici tra gli Stati Uniti e Cuba, nel dicembre del 2015. Vi sono stati alcuni cambiamenti. Esistono piccole aziende e l’industria del turismo ha registrato un’indiscutibile crescita. Ma il regime rimane sostanzialmente lo stesso. E il primo motivo è l’arrivo di Trump che si è ripromesso di disfare quanto fatto da Obama.
Economia e finanza
Fisco – Disponibile da ieri sul sito delle Entrate la nuova dichiarazione dei redditi precimpilata: 20 milioni di modelli 730 e 10 milioni di modelli dei Redditi (l’ex modello Unico): i modelli possono essere consultati ma potranno essere modificati solo dal 2 maggio. Nelle prime 5 ore di consultazione si sono registrati 218 mila accessi, con una crescita del 45% rispetto allo stesso lasso di tempo del primo giorno nel 2017. L’operazione fai-da-te, nei piani di performance dell’Agenzia, punta a 2,4 milioni di modelli trasmessi dai cittadini senza ricorrere a Caf e altri intermediari. Ma anche alla luce di altre modifiche che saranno presto operative (prima fra tutte l’e-fattura per cui è stata prevista l’obbligatorietà tra privati a partire dal 2019) si pone sicuramente una questione di come ripensare l’assistenza e la consulenza fiscale in chiave “4.0”.
Banche / Def – Dopo la soluzione delle crisi dello scorso anno, le banche italiane hanno dissipato i timori del mercato sulla loro tenuta grazie anche alla ripresa economica. Sono presenti ancora debolezze e “per risolverle – ha detto il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco all’Università di Torvergata a Roma – c’e’ innazitutto bisogno di stabilità e fiducia; interventi generalizzati, concitati e prociclici non sono d’aiuto”. Secondo il governatore, “un contributo può provenire dalla revisione dell’assetto istituzionale e regolamentare europeo in materia di gestione delle crisi del quale vanno corretti gli eccessi di rigidità”. Il governatore ha sottolineato la necessità di distinguere le “politiche volte a evitare rischi di stabilità dagli aiuti di Stato effettivamente distorsivi della concorrenza”.
Sul fronte dei conti pubblici, se i tempi per la formazione di una maggioranza e la nascita di un nuovo governo dovessero rivelarsi ancora troppo lunghi l’esecutivo Gentiloni potrebbe presentare il Def solo in commissione speciale entro la fine della prossima settimana. Si eviterebbe così l’obbligo di recepire subito le indicazioni programmatiche delle Camere. Sono già pronti al Mef i numeri del tendenziale.