Politica interna

Governo / 1 – Lega e Movimento 5 Stelle trattano per dar vita a un governo. Ma Silvio Berlusconi non cede e continua a essere contrario, escludendo anche un eventuale appoggio esterno. Matteo Salvini a questo punto dovrebbe rompere la coalizione. Ma è difficile arrivare a uno strappo. II presidente della Repubblica Sergio Mattarella in assenza di segnali dell’ultimo momento oggi presenterà il “governo neutrale”. E ha ribadito di essere un “arbitro imparziale” e di aspettarsi che “i giocatori siano corretti”. In questo clima da campagna elettorale il Pd cerca di giocare d’anticipo e convoca l’assemblea nazionale per il 19 maggio. L’ex premier Matteo Renzi: Paolo Gentiloni leader del centrosinistra.

Governo / 2 – “L’incarico spettava a me ma non rompo con Silvio”. Così il leader della Lega Matteo Salvini, intervistato dal Messaggero. Ma avverte: “Berlusconi dice no all’appoggio esterno? Allora si vota”. E ancora: “Il governo neutrale di Mattarella? I governi neutrali non esistono, sarebbe un fantasma, un imbroglio”. Di Maio? “M5S ha buttato la palla in tribuna, sarà un boomerang”. Quanto al Pd, “prende in giro gli italiani. Hanno perso, non possono governare”.
Secondo le indiscrezioni, il Quirinale punterebbe su una donna, per segnare una novità assoluta e una discontinuità nella storia italiana. Il nome di Elisabetta Belloni, 60 anni, circola con insistenza. Le manca la preparazione nelle materie economiche, ma per questo si affaccia una specie di ticket: al ministero dell’Economia potrebbe andare  infatti Salvatore Rossi, 69 anni, direttore generale di Banca d’Italia.

Politica estera

Iran – “L’accordo sul nucleare va rinegoziato”: il presidente americano Trump rompe con l’Iran. “Teheran finanzia il terrore” denuncia la Casa Bianca, accusando il governo iraniano di aver “mentito”. Teheran continua “la ricerca di armi atomiche” e, anzi, “la sua minaccia militare è cresciuta dei 40%”. L’accordo firmato nel 2015 “dalla precedente amministrazione non ha mai portato alla pace e mai vi porterà”. Per tutti questi motivi le sanzioni saranno reintrodotte tra tre mesi. “Non abbandoniamo il trattato” replica il presidente iraniano Rouhani.Trump. La responsabile della politica estera Ue Federica Mogherini: “Siamo determinati a preservare l’accordo”. Il Tesoro Usa spiega che le sanzioni scatteranno tra 90 e 180 giorni, le aziende straniere hanno 3-6 mesi per lasciare l’Iran. Appello di Germania, Regno Unito e Francia: le decisioni americane non ostacolino il rispetto del Jcpoa da parte degli altri firmatari. Barack Obama: “La decisione di mettere a rischio l’accordo senza alcuna violazione da parte dell’Iran è un grave errore ed eroderà la credibilità dell’America”.

Caso Weinstein – Eric Schneiderman, già ministro della Giustizia dello Stato di New York, è stato costretto a dimettersi lunedì sera dopo che quattro donne lo hanno accusato di abusi sessuali e violenze fisiche. Il 63enne scapolo era la massima autorità giudiziaria nello stato di New York. In questa veste era andato all’attacco di Weinstein, presentando la causa che aveva contribuito a far fallire la sua compagnia cinematografica. “Non avevamo mai visto prima cose tanto spregevoli”, aveva dichiarato l’Attorney General, diventando in fretta una delle voci più forti a sostegno del movimento “Me Too”. Tre ore dopo essersi difeso sostenendo che “nella privacy di relazioni intime, ho praticato attività sessuali di role playing consensuali”, ma “non ho assaltato nessuno” e “non ho mai fatto sesso non consensuale”, Schneiderman ha lasciato la poltrona. Ora la Procura di New York ha aperto un’inchiesta sudi lui.

Economia e finanza

Mercati – Mercati finanziari sempre più nervosi nei confronti dell’Italia. Dopo il no di M5S e Lega al governo “neutrale” e l’ipotesi di voto in estate, lo spread è risalito sopra quota 130. Piazza Affari è stata la borsa peggiore in Europa (-1,64%, contro il -0,18% europeo). Mentre il tasso sui Btp a 10 anni è salito all’1,87%. Lo stallo politico e la prospettiva di un nuovo voto in piena estate, avvisa intanto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan illustrando in Parlamento il Def, potrebbero essere “potenzialmente in grado di frenare la diffusa ripartenza degli investimenti”. Confindustria chiede che “lavoro e taglio del cuneo” siano “al centro dell’agenda di governo”. Vincenzo Boccia: “Serve responsabilità”. Dal sindacato al mondo del commercio c’è forte preoccupazione. “Imprese e famiglie meritano una via d’uscita – dice il presidente di Confommercio Carlo Sangalli – . Con le clausole di salvaguardia 200 euro di tasse in più a cittadino”. La segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan: “Le insicurezze dell’Italia non possono attendere i tempi della politica – afferma – . Serve un’agenda comune su lavoro, povertà, Sud e fisco”. Ma per non regalare carburante agli euroscettici Bruxelles sembra ormai orientata a usare la mano leggera sui nostri conti pubblici.

Conti pubblici – L’avvio ufficiale dell’esame parlamentare del Def con l’audizione del ministro dell’Economia Padoan si concentra subito sulla questione delle clausole Iva, e scalda la polemica fra il governo uscente e il M5S. Ma il confronto si accende più sulle procedure che sulle coperture, tema sul quale finora i partiti hanno accennato a ricette diverse fra deficit (Lega), misure elaborate a suo tempo per finanziare il reddito di cittadinanza (M5S), maxi-spending (Fi) o mix fra tagli e indebitamento (Pd). Padoan ha spiegato alle commissioni riunite di Camera e Senato di “auspicare la rimozione delle clausole Iva”; ma rispondendo alle domande dei parlamentari ha aggiunto che “non c’è alcun bisogno di un decreto d’urgenza”. La prospettiva indicata dal ministro passa attraverso “l’elaborazione di un quadro programmatico”, che manca nel Def solo tendenziale approvato dal consiglio dei ministri, e arriva “in autunno alla Nadef e al disegno di legge di bilancio”.